No vax: fermate le espulsioni La giunta valuta
La giunta deciderà a breve. Migazzi (Apss): «Colloqui fino a giugno»
La giunta provinciale potrebbe accogliere le richieste arrivate dai genitori No vax e rimandare le espulsioni per i bambini da 0 a 6 anni non vaccinati al prossimo anno scolastico.
TRENTO Alla fine, la cinghia sull’obbligo vaccinale potrebbe non essere così stretta. Le proteste dei genitori No vax e la scelta «furbetta» di chi ha preso contatti con l’Azienda sanitaria evitando però di procedere con le vaccinazioni, sembrano aver centrato l’obiettivo. Già oggi, infatti, Piazza Dante potrebbe annunciare che per l’anno scolastico in corso chi, nella fascia 0 — 6 anni, risulta essere inadempiente, potrebbe non essere espulso, continuando a frequentare tranquillamente fino al prossimo anno. La tagliola, insomma, potrebbe scattare solo da settembre. Secondo i ben informati, infatti, nessuno vorrebbe inasprire una situazione che, a giudicare dai numeri, è già abbastanza tesa. I dati comunicati ieri dall’Azienda sanitaria, infatti, parlano di 5.500 bambini non in regola. Oltre 4 mila sono stati conteggiati ad agosto, tra 0 e 6 anni, la classe d’età più delicata perché si rischia l’espulsione da scuola. Tra questi, 1.950 hanno contattato l’Azienda e 1.202 bambini sono stati «invitati» a presentarsi per la vaccinazione, ma l’hanno fatto solo in 230. Appena il 19,1%. «Mi aspettavo di più, manca all’appello l’80% degli under 6. Ma confido in un miglioramento» — ammette Marino Migazzi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Apss. E spiega: «a metà febbraio inizieremo i colloqui con le famiglie inadempienti che saranno contattate tramite raccomandata. Visti i numeri, queste operazioni ci impegneranno fino a fine maggio, inizio giugno». Un calendario che sembra confermare le indiscrezioni. Decisivo, per altro, potrebbe essere stato il pressing operato ieri mattina da una folta delegazione di attivisti del comitato Vaccinare Informati che hanno incontrato i consiglieri provinciali chiedendo l’attivazione di un tavolo di lavoro congiunto e, sopratutto, l’esclusione non immediata dei bambini da scuola. Una richiesta che i consiglieri hanno accolto, esprimendo la convinzione che «nessuna esclusione da scuola verrà infine applicata ai non vaccinati» e annunciando la richiesta di una Conferenza d’informazione in seno al Consiglio provinciale per approfondire la tematica.
«Positiva — fa notare infine Migazzi — è la partecipazione più alta dei sedicenni, probabilmente dovuta al fatto che spesso affrontano percorsi di studio all’estero in Paesi in cui la conformità vaccinale è molto stringente».