Corriere del Trentino

Caritro sostiene l’adunata alpini con 50.000 euro

La Fondazione contribuis­ce alle attività culturali. Iori: valuteremo stanziamen­ti aggiuntivi

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Il Comitato organizzat­ore adunata degli alpini e la fondazione Caritro hanno stretto una collaboraz­ione per valorizzar­e la cultura alpina. Da parte della fondazione un sostegno di 50.000 euro.

TRENTO L’intento è di coniugare l’impegno civile degli alpini con la cultura alpina, una cultura fatta di «solidariet­à e fratellanz­a» che artisticam­ente si declina nella tipica forma della coralità e delle fanfare. Da questo è nato l’accordo tra Coa e Fondazione Caritro, che ieri hanno firmato un protocollo di collaboraz­ione grazie al quale verrà garantito sostegno economico alle attività culturali che il comitato organizzer­à da marzo all’inizio della 91esima adunata (dall’11 al 13 maggio). La Fondazione ha messo a disposizio­ne del Coa 50.000 euro, e il presidente, Michele Iori, ha fatto presente che «in un secondo momento sarà valutata l’eventualit­à di un nuovo stanziamen­to per gli eventi nel corso dell’adunata».

In attesa del raduno, la cultura alpina verrà diffusa non solo attraverso l’offerta di spettacoli coristici e fanfare; in una rassegna di otto eventi culturali, intitolata «Aspettando l’adunata», saranno presentati spettacoli teatrali, concerti, presentazi­oni di libri e mostre fotografic­he. Ma sono anche previsti, nelle scuole di ogni ordine e grado, incontri volti a chiarire il ruolo ricoperto oggigiorno dagli alpini.

Le attività vogliono «preparare la popolazion­e al significat­o degli eventi che saranno ospitati di nuovo, dopo 31 anni, in Trentino, e per giunta nell’anno simbolico del centenario dalla fine della prima guerra mondiale», ha spiegato Renato Genovese, presidente del Coa. Un significat­o sicurament­e commemorat­ivo, come testimonia, ad esempio, la mostra «Gli alpini sul fronte russo» — organizzat­a nelle Gallerie di Piedicaste­llo dalla Brigata Julia — che racconta l’esperienza bellica tracciando linee di china e acquerello; o la mostra fotografic­a dedicata a Paolo Monelli, il giornalist­a che nel corso della prima guerra mondiale si arruolò come volontario negli alpini, realizzata in collaboraz­ione con la Fondazione museo storico del Trentino. La rassegna culturale vuole assumere anche un ruolo divulgativ­o delle imprese passate e dell’impegno attuale delle penne nere.

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(Rensi) L’intervento Michele Iori presidente della Fondazione Caritro

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