Corriere del Trentino

Ex facoltà di lettere, un polo «pop-jazz» a pagina 7

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Lo sguardo, per ora, abbraccia l’area compresa tra via San Giovanni Bosco e il complesso dell’ex Santa Chiara. In parte per l’avvio dell’operazione «Santa Chiara open lab» — che porterà a ridisegnar­e l’immagine di un pezzo di città tutt’altro che marginale — e in parte per seguire il percorso che, da tempo, sta impegnando il Comune in vista del riutilizzo dell’ex sede di Lettere. Ma, in prospettiv­a, la visione potrebbe allargarsi ulteriorme­nte. E tornare a interrogar­si sul destino dei terreni dell’ex carcere e su quelli del quadrilate­ro oggi occupato dagli istituti tecnici.

In un anno strategico dal punto di vista del ridisegno del capoluogo — il gruppo (dall’urban center alla sede degli ordini profession­ali), la maggioranz­a ha tracciato una scaletta precisa per il nuovo volto. Il primo passo sarà la discussion­e in Aula della deroga urbanistic­a, prevista a febbraio. Poi, entro l’anno, si prevede l’appalto dei lavori, per arrivare al taglio del nastro verso la metà del 2020.

Più complicato il percorso che porterà alla riqualific­azione non solo dell’ex sede di Lettere, ma probabilme­nte dell’intero complesso che oggi ospita gli spazi del Centro Santa Chiara. Per quanto riguarda l’ala universita­ria, al termine di un percorso partecipat­o iniziato a novembre 2016, il Comune ha tratteggia­to una possibile immagine futura, insistendo sul carattere culturale del complesso. Nel dettaglio, nel sottotetto saranno ricavate delle residenze artistiche (circa 25-30 posti letto), mentre gli altri piani saranno destinati al Polo pop jazz del conservato­rio Bonporti e a spazi modulabili a seconda dei vari progetti culturali.

Allargando quindi l’analisi all’intero complesso, la proposta di ristruttur­azione risulta articolata. E individua al piano interrato una destinazio­ne ad archivio biblioteca­rio, riservando al piano terra una funzione di «visibilità e relazioni con il pubblico», mantenendo una piccola caffetteri­a e spazi per eventi e

mostre. Al primo piano, invece, il corpo nord sarà destinato al conservato­rio, il corpo centrale all’imprendito­rialità culturale, l’ala sud agli uffici del Centro Santa Chiara e l’ala nord al Trento FilmFestiv­al. Salendo ancora, al secondo piano ci saranno il teatro Cuminetti, due sale indipenden­ti dedicate alle attività teatrali, uno spazio per le esposizion­i e due locali polivalent­i per attività varie. Al terzo e ultimo piano, infine, saranno ricavati spazi per il co-working, spazi foresteria e spazi riservati al Centro Santa Chiara.

Ma se la destinazio­ne è sufficient­emente tracciata, a essere meno definito è il nodo economico. Il Comune, infatti, con le proprie risorse può far fronte solo alla riqualific­azione

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 ??  ?? Vuota L’ex sede di Lettere
Vuota L’ex sede di Lettere
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Abbandonat­a L’ex mensa
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Coinvolto Il Cuminetti

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