Boschi, via libera Svp «Vera autonomista»
Achammer: «La sottosegretaria è una vera autonomista». Domani la presentazione in città
È stata ufficializzata alle 4 del mattino di ieri, da Renzi, col via libera dell’Svp, la candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano. La direzione della Stella Alpina ha messo il sigillo a 2 settimane di trattative. Nel Pd esplode la rivolta: il presidente del circolo di Ora Luigi Tava ha rassegnato le dimissioni in polemica con la scelta di escludere i candidati del territorio.
BOLZANO Renzi ha ufficializzato il nome, l’Svp ha detto sì. La direzione della Stella Alpina ha messo il sigillo finale a due settimane di febbrili trattative. Nel Pd esplode la rivolta: ieri il presidente del circolo di Ora Luigi Tava ha rassegnato le dimissioni in polemica con la scelta di escludere tutti i candidati del territorio. Uwe Staffler, candidato alla segreteria delle minoranze prova a gettare acqua sul fuoco e lo stesso fa Mauro De Pascalis. Il capofila degli orlandiani sarà candidato al secondo posto nel listino per la Camera. La sottosegretaria invece è attesa per lunedì a Bolzano per inagurare la campagna.
L’ok alla candidatura di Maria Elena Boschi nel collegio di Bolzano è arrivato alle 4 del mattino. Le minoranze di Andrea Orlando e Michele emiliano non hanno partecipato al voto in polemica con le scelte del segretario. L’Svp ha immediatamente riunito il vertice del partito per dare il via libera all’intesa con il Pd. Non più tardi di un paio di mesi fa l’Obmann della Stella Alpina Philipp Achammer aveva detto che il partito sarebbe rimasto blockfrei e avrebbe stretto solo un accordo territoriale con il Pd. Ora l’Svp si trova a dover votare la mano destra di Renzi. Maria Elena Boschi. La stessa che nel 2014 diceva di voler abolire le regioni speciali. Poi la sottosegretaria a Palazzo Chigi ha cambiato idea e si è trasformata in una paladina dell’autonomia avvallando tutte le richieste dei parlamentari della Stella Alpina. In tante delle venti norme d’attuazione approvate in questa legislatura c’è lo zampino di Maria Elena Boschi. E ovviamente di Bressa.
«Sosteniamo Bressa e Boschi perchè hanno dimostrato con i fatti, e non solo con le parole, di essere dei sostenitori dell’autonomia» dice Achammer che però avverte: «I due candidati dovranno convincere i cittadini con un programma autonomista».
Boschi è attesa a Bolzano per lunedì pomeriggio. La conferma ufficiale non c’è ancora ma stavolta non dovrebbero esserci ripensamenti. Anche perchè proprio lunedì scadono i termini per la presentazione delle liste.
Se la Volkspartei è favorevole — pur con qualche distinguo come quello dell’ex Obmann Siegfried Brugger — nel Pd l’umore è dei più neri. Luigi Tava, assessore a Ora, si è dimesso da presidente del circolo locale proprio in polemica con la scelta di escludere i candidati del territorio. Sui social le battute si sprecano con il Pd locale e la Boschi che vengono presi di mira da ogni lato.
Uwe Staffler, candidato della minoranza prova a placare la rivolta. «Mi spiace che non ci sia più Luisa Gnecchi e mi spiace che non vi siano candidati locali ma in gioco c’è il destino dell’Italia. Oltre alla Boschi abbiamo una bravissima capolista come Elisa Filippi sul proporzionale».
Dello stesso avviso Mauro De Pascalis, capofila degli orlandiani che sarà candidato al secondo posto sul proporzionale. «Mi spiace che vi sia stato il veto su diversi candidati dell’area Orlando. Per me il secondo posto è un piccolo riconoscimento, non sarò eletto ma mi impegnerò. In gioco c’è democrazia italiana».
Cauto anche il socialista Claudio Della Ratta: «Non c’erano candidati all’altezza, Boschi è il male minore».
Della Ratta «Purtroppo non sono stati individuati candidati all’altezza Lei è il male minore»
Staffler Dispiace che manchi Gnecchi e non ci sia nemmeno una figura locale Però queste sono elezioni nazionali De Pascalis Il veto sui nomi espressi da Orlando fa male Da secondo in lista non sarò eletto, ma farò lo stesso campagna