Cantina Colli Zugna, soci arrabbiati
Assemblea tesa. Fezzi: «La Vigilanza ha fatto il suo dovere». Bilancio approvato
Bilancio (positivo) approvato all’unanimità per alzata di mano. A conclusione di un’assemblea tesa nella quale Mauro Fezzi, presidente di Federcoop, ha risposto alle critiche dei presenti, strappando anche applausi. È quanto accaduto ieri nell’assemblea dei soci della Cantina Mori Colli Zugna che indirettamente hanno dato via libera alla gestione di emergenza che sarà affidata al commissario scelto dalla giunta provinciale martedì.
MORI Bilancio (positivo) approvato all’unanimità per alzata di mano. Al termine di un’assemblea tesa nella quale Mauro Fezzi, presidente di Federcoop, ha risposto alle critiche dei presenti, strappando anche applausi. Una pagina di storia della Cooperazione trentina si è scritta nell’assemblea dei soci della Cantina Mori Colli Zugna che indirettamente hanno dato via libera — e non era scontato — alla gestione di emergenza che sarà affidata al commissario scelto dalla giunta provinciale martedì.
«Non sarà nessuna persona che abbia avuto rapporti con la cantina» assicura a distanza Tiziano Mellarini, mentre nell’auditorium riempito da oltre 300 viticoltori si mormora il nome di Flavio Chizzola, ex presidente della Rurale del luogo. Il riferimento è al passaggio che segue l’avvio dell’indagine per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche agroalimentari, che ha visto le perquisizioni dei Nas dei carabinieri e il sequestro della parte produttiva dell’azienda. Coinvolti l’ex direttore Tranquillini, l’ex enologo e altre cinque persone.
In un clima di tensione palpabile Fezzi e il direttore di Federcoop Alessandro Ceschi ricordano le tappe della vicenda, incluse le dimissioni del cda e ringraziano i candidati per la successione, Francesco Moscatelli e Valter Gazzini, per aver sospeso la corsa. In modo da dare la palla al commissario nella speranza che la regia torni a breve (sei mesi?) alla base sociale.
I due riescono a portare a casa il risultato. Nessuna sollevazione dei soci, in totale 581, a favore dell’ex direttore. Uno dei momenti clou è a metà assemblea. Presenti anche Bruno Lutterotti e Enrico Zanoni, presidente e direttore di Cavit. «Perché chi aveva la responsabilità in Federcoop non si è sentito in dovere di intervenire prima?» chiede Giacomo Filippi, ed è come se la domanda arrivasse da tutta la platea. «Vista da dopo, una qualche ragione c’è — risponde Fezzi —. Ma sottolineo che tutto è nato da un intervento della Vigilanza della Federazione che ha individuato il problema in maniera autonoma. Gli organi politici sono intervenuti alcuni mesi dopo cercando con il cda la strada migliore per affrontare la questione. Non abbiamo sollecitato noi la magistratura». La notizia dell’inchiesta ha fatto precipitare la situazione. «Saranno gli inquirenti a dire dove sono stati fatti errori e da chi» aggiunge. E infonde ottimismo. «La preoccupazione principale è la salvaguardia della cantina. Questa è l’occasione per ripartire: la strada è all’inizio dolorosa ma riporterà ai soci il governo delle decisioni».
Notizie positive vengono dai conti illustrato dal presidente dimissionario Paolo Saiani. L’utile di esercizio per l’annata 2016/2017 balza a 187.904,74 euro, rispetto ai 108.849,60 del 2015/2016. Il liquidato ai soci sale da 114,054 euro al quintale di uva a 123,819, in totale passa da 8,677 a 10,004 milioni. La resa per ettaro aumenta da 13.452,98 a 15.390,85. Bene il valore della produzione, salito da 13,339 a 15,364 milioni.
Ceschi tocca le corde della platea raccontando di aver visto in uno degli ultimi incontri «un socio di 60 anni, che ne ha passati 50 in vigna, piangere»: «Mi ha toccato nel profondo. L’attaccamento affettivo a questa realtà non ha prezzo ed è la base da cui ripartire. Ora occorre riportare la cantina alla normalità».
Intanto sul fronte investigativo emerge inoltre che, nel corso delle ispezioni alla cantina, il Nas guidato dal comandante Davide Perasso ha trovato e posto sotto sequestro alcune botti contenenti del vino ma prive di etichetta.