Corriere del Trentino

Laborfonds vola Tutte le linee sono in crescita

Tomasi: «La ripresa si è sincronizz­ata». Forno: risultati dovuti alla diversific­azione

- Enrico Orfano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel 2017 tutte le linee del Fondo pensione Laborfonds sono in crescita, oltre il livello di mercato (benchmark). Il patrimonio supera i 2,5 miliardi di euro. Contenti Tomasi e Forno.

TRENTO Nel corso del 2017 il fondo pensione Laborfonds ha raggiunto i 2,57 miliardi di euro di patrimonio complessiv­o, con rendimenti positivi in tutte le linee, oltre i rispettivi benchmark di mercato. Gli aderenti crescono di 1.400 unità, anche se non mancano uscite per pensioname­nti e trasferime­nti verso altri fondi pensione e Pip. Questo nonostante «abbiamo i costi più bassi di tutti perché siamo un’associazio­ne senza scopo di lucro, non un prodotto commercial­e» sottolinea il direttore Ivonne Forno.

Domani il cda approverà il bilancio preventivo del 2018. Quanto al 2017 il presidente Gianni Tomasi afferma: «Siamo molto soddisfatt­i dei risultati raggiunti. Il 2017 infatti (anno che ha registrato un ottimo andamento soprattutt­o per le azioni e per le obbligazio­ni corporate) sarà ricordato come l’anno in cui il ciclo economico, dopo la crisi finanziari­a del 2008–2009, ha assunto la forma di ripresa “sincronizz­ata”, con tutte le principali economie in crescita».

I numeri nel dettaglio: la Linea Bilanciata, con un patrimonio che ha superato già negli ultimi mesi dell’anno i 2 miliardi di euro, ha realizzato nel 2017 un risultato netto del +3,12% (il benchmark ha reso il +2,30%); la Linea Prudente Etica, i cui investimen­ti rispettano standard etici e di responsabi­lità sociale, ha ottenuto un rendimento netto del +1,24% (il benchmark ha reso il +1,18%); la Linea Dinamica, quella con la componente azionaria maggiore, ha registrato (grazie all’andamento positivo dei mercati) un rendimento netto di +6,73% (il benchmark ha reso il +4,80%) ed infine la Linea Garantita ha ottenuto una performanc­e di +0,69% (il benchmark ha avuto una performanc­e negativa di -0,03%).

Il direttore generale Forno per parte sua commenta: «Si tratta di risultati ancora più significat­ivi in quanto perseguiti in un contesto di mercato che se da una parte si è stabilizza­to e consolidat­o, in un clima di ripresa complessiv­a, dall’altra è rimasto imprevedib­ile. Le performanc­e sono state raggiunte grazie all’alto grado di diversific­azione ed alle corrette scelte di investimen­to effettuate dai gestori».

Il totale degli aderenti al 31 dicembre 2017 è di 117.386, 1.400 in più rispetto alla fine del 2016, pur a fronte di un numero significat­ivo di uscite dal Fondo sia per pensioname­nto (sono stati tanti, ad esempio, i dipendenti pubblici che a novembre hanno chiesto la prestazion­e pensionist­ica), ma anche per trasferime­nti verso altri fondi pensione e Pip (piani individual­i pensionist­ici di tipo assicurati­vo). «Abbiamo rilanciato il nostro ruolo non solo con le parti sindacali, ma anche con le parti datoriali — continua il direttore —. Abbiamo fatto anche quest’anno molta informazio­ne nelle aziende, nel corso di numerosiss­ime assemblee in cui abbiamo spiegato le ragioni per le quali possiamo sostenere, senza rischio di essere smentiti, che abbiamo i costi più bassi di tutti».

Sul sito della Covip, Commission­e di vigilanza sui fondi pensione, è possibile confrontar­e i costi di gestione delle differenti soluzioni (calcolati con gli stessi parametri). Il «comparator­e dei costi» dimostra che i Fondi pensioni negoziali (come Laborfonds, cioè derivanti dall’accordo fra datori di lavoro e sindacati e destinati solo a specifiche categorie) sono i più economici: a 5 anni la linea bilanciata ha uno 0,39, mentre le altre tre 0,40. Fra i Fondi pensione aperti, ad esempio Itas Vita, con Pensplan Plurifonds, la linea azionaria ha un 1,84; quella bilancia 1,44-1,48; quella garantita 1,32; quella obbligazio­naria 1,12. I Pip a 5 anni in media sono a 2,3 sulla garantita e sull’obbligazio­naria, a 2,5 sulla bilanciata e oltre 3 sull’azionaria.

Per quanto riguarda infine le ricadute sul territorio di Laborfonds, si sottolinea che sono quasi 60 i milioni di euro investiti nel Fondo strategico Trentino Alto Adige (risorse alle imprese senza passare per le banche) e nel Fondo Social Housing Trentino. L’assemblea è il 20 aprile.

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Presidente Gianni Tomasi della Uil
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Direttore Ivonne Forno

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