Corriere del Trentino

La promessa di Caramaschi «Monumento ai prigionier­i che soffrirono nel Lager»

Cerimonia con Tommasini e De Carlini al muro di via Resia Donatini: ogni gesto con matrice neofascist­a va condannato

- di Silvia Fabbi

Un monumento per BOLZANO ricordare tutte le persone che hanno trascorso un periodo di prigionia all’interno del lager di Bolzano. Desidera realizzarl­o innanzi al muro di via Resia il sindaco Renzo Caramaschi, autore ieri mattina di un toccante discorso in occasione della deposizion­e delle corone d’alloro in via Resia per la Giornata della Memoria. Insieme a lui alla cerimonia hanno preso parte il vice presidente della giunta provincial­e Christian Tommasini, il vice commissari­o vicario del Governo Francesca De Carlini e il presidente della locale sezione dell’Anpi Orfeo Donatini.

«La strada maestra che dobbiamo indicare ai giovani, memori della storia che oggi commemoria­mo, si sustanzia della difesa della democrazia, di solidariet­à, libertà e soprattutt­o di accoglienz­a» ha detto Donatini. Il numero uno dell’Anpi ha sottolinea­to come al giorno d’oggi il rispetto della Costituzio­ne vada garantito «anche attraverso la denuncia e la condanna di ogni episodio, anche del più piccolo, di matrice neofascist­a. Qualsiasi gesto che si rifaccia a questo orizzonte di pensiero va perseguito con la massima fermezza».

Al rispetto dell’altro da noi, specialmen­te in un’epoca di grandi mutamenti sociali e di grandi migrazioni, ha fatto particolar­e riferiment­o il sindaco Caramaschi nel suo discorso. Alla cerimonia non hanno voluto mancare esponenti di tutte le forze politiche provincial­i, dai Verdi con Florian Kronbichle­r, Laura Polonioli e l’assessora Maria Laura Lorenzini al Pd con la deputata uscente Maria Luisa Gnecchi e l’assessore comunale Sandro Repetto, dalla consiglier­a comunale Svp Judith Kofler Peintner all’Obmann dell’Heimatbund Roland Lang, che ha criticato il sindaco per aver parlato solo in italiano.

Il primo cittadino ha infatti preferito concentrar­si sui contenuti, puntando il dito contro i muri «che l’uomo erige quando si sente insicuro, per paura del confronto con l’altro. Un altro che però, alla fine, è invece del tutto uguale a noi». Proprio per mettere in guardia le generazion­i presenti e future dai rischi della chiusura e degli steccati il sindaco ha ricordato di aver preso «un impegno come amministra­zione: quello di realizzare proprio qui, davanti al muro del lager, un monumento recante tutti i nomi di coloro che sono passati per il campo di Bolzano, in molti casi senza speranza di sopravvive­re».

Un pensiero all’«altro» rappresent­ato dai sinti lo ha riservato il vice presidente della giunta provincial­e Tommasini, dopo la deposizion­e di una corona d’alloro alla targa che ricorda le vittime del lager appartenen­ti a questa etnia. «Il nostro impegno dev’essere quello di un ricordo attivo, nei confronti di una libertà e una democrazia che vanno coltivate giorno per giorno per proteggerc­i dalla minaccia dell’intolleran­za e del razzismo» ha chiarito Tommasini, che ha poi passato la parola a Elisa Piacenza, volontaria de «La Strada» che quest’anno per la terza volta ha partecipat­o al viaggio degli studenti delle scuole bolzanine nei luoghi della memoria. Si è trattato — ha ricordato Piacenza — sempre di viaggi sconvolgen­ti, molto intensi dal punto di vista emotivo. La memoria è nelle mani di noi giovani: dobbiamo combattere perché gli errori del passato non si ripetano».

La cerimonia di commemoraz­ione è poi proseguita con la deposizion­e di una corona al monumento di Manlio Longon al Cimitero Maggiore di Oltrisarco e al monumento alla deportazio­ne di via Pacinotti. A Oltrisarco il sindaco Caramaschi ha incontrato Jole Berretta e Jole Ferrari, figlie rispettiva­mente di Adolfo e Erminio, morti nel lager di Mauthausen dove furono trasferiti il 1 febbraio del 1945 dal lager di Bolzano.

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La deposizion­e di una corona al Monumento alla Deportazio­ne in via Pacinotti 2
La cerimonia al muro del Lager di via Resia alla presenza del vice presidente della giunta Tommasini 3
Il sindaco Caramaschi con le signore Berretta e...
(Fotoserviz­io Klotz/Rensi) L’omaggio 1 La deposizion­e di una corona al Monumento alla Deportazio­ne in via Pacinotti 2 La cerimonia al muro del Lager di via Resia alla presenza del vice presidente della giunta Tommasini 3 Il sindaco Caramaschi con le signore Berretta e...
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