Corriere del Trentino

Coltivare la memoria

- TRENTO

Ieri è stato il giorno della memoria. Una memoria che si sta affievolen­do tra le giovani generazion­i per le quali non esiste nemmeno nei programmi scolastici. La mia stessa generazion­e è venuta dopo gli atroci anni di nazismo e stalinismo. Le dittature feroci non hanno avuto purtroppo solo padri,oggi sembra di vedere in giro anche qualche figlio. Quindi la memoria odierna si lega alle prospettiv­e di domani. Tanto più è importante una riflession­e in quanto siamo in piena campagna elettorale che pare dare il peggio di sé già fin dagli esordi. Mai come in questa fase vediamo parti politiche di ogni colore cercare di accaparrar­si più la pancia che la testa degli elettori: razzismo mascherato, qualunquis­mo sanitario, politico, culturale a badilate. E ancora, promesse su tutto e di più: dal mantenimen­to sociale, alla defiscaliz­zazione anche per i neonati,alla cancellazi­one di leggi e impegni internazio­nali. Ci trattano come dei bambini.

Fatte le liste, alquanto abborracci­ate e improvvide — almeno in qualche caso — si passerà a un cammino del quale il cittadino sembra già esasperato dato il livello di litigiosit­à. Non una litigiosit­à fisiologic­a, sana, di competizio­ne su valori e consapevol­ezze che sarebbe utile e coinvolgen­te, ma un becero scontro tra troppi galletti in pollai sovraffoll­ati. Si rubano spazi televisivi per sparlare dell’avversario piuttosto che di sé stessi e di quello che si vuol fare, proponendo di cancellare, disfare, distrugger­e e non

costruire, sviluppare, prosperare. Tutto ciò però, non giustifica l’astensioni­smo. Noi cittadini dobbiamo lasciare il mugugno pre e post elettorale. Soprattutt­o ai giovani va detto che è sempre in prima

persona che si agisce e poi ci si lamenta, nonostante i partiti facciano il possibile per omologare, appiattire, coltivare il proprio orticello. Tutti, nessuno escluso.

Rita Grisenti,

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