Gutierrez Arenas e la pianista Eimer
Domani alla Filarmonica di Trento
Continuano gli appuntamenti della stagione concertistica della Società Filarmonica di Trento che domani alle 20.45, vedrà sul palco Adolfo Gutierrez Arenas al violoncello e Nicola Eimer al pianoforte. Il duo, composto dalla pianista inglese, laureatasi alla Royal Academy of Music di Londra e alla Juilliard School di New York, tuttora insegnante all’Accademia londinese, e dal violoncellista spagnolo, che debuttò con la London Symphony Orchestra nel 2010, eseguirà musiche di Beethoven, Brahms e Bloch. Singolare è la presenza, all’interno del programma, di Ernest Bloch (1880-1959), musicista svizzero di origine ebraica, trasferitosi da giovane negli Stati Uniti.
Nicola Eimer, che nella sua formazione musicale ha studiato tra Regno Unito e Stati Uniti, spiega che le differenze tra i due paesi le sono servite per crescere e rafforzarsi musicalmente. «L’attitudine dei musicisti statunitensi — dice — è generalmente più fiduciosa e diretta. In Inghilterra, a volte si tende ad essere più timidi. L’esperienza alla Juilliard di New York mi ha insegnato a essere meno dispiaciuta riguardo le mie intenzioni». Eimer è una musicista a tutto tondo che pure ha scelto di dedicarsi anche all’insegnamento. «Ai miei studenti cerco di trasmettere la voglia di scoprire l’essenza della musica, ciò che le dona vita, facendola cantare o danzare. Suonare le note velocemente e accuratamente non è interessante. Lavoriamo sulla tecnica con lo scopo di servire la musica. Ci concentriamo nel rendere il suono del pianoforte più melodico e cantabile, cercando di presentare la natura percussiva del pianoforte solo quando si vuole».
Domani il duo che suonerà alla Filarmonica riuscirà sicuramente a creare la giusta atmosfera,«anche perchè — prosegue la pianista — con Adolfo Gutierrez abbiamo suonato assieme in diverse occasioni a Londra, e sento che condividiamo una naturale connessione» All’interno del programma, in mezzo a Brahms e Beethoven, vi è Ernest Bloch. «Abbiamo scelto i tre pezzi di Bloch per il loro carattere intimo — conclude Eimer —. Funzionano bene in mezzo alle sostanziose sonate di Beethoven, Brahms e Franck».