Nascita del gruppo di Ccb Rurali, comando accentrato Fezzi: il ruolo Federcoop resta
TRENTO Non solo il settore della grande distribuzione, ma anche quello del credito nel 2018 subirà grandi trasformazioni, con la nascita del gruppo di Ccb. Ne parla il presidente di Federcoop Mauro Fezzi nell’ultimo editoriale: «La riforma del credito avrà un impatto significativo sulla Federazione, ma questo non significa che dobbiamo rinunciare la nostro ruolo. La nostra è una Federazione strutturata, con una storia di grande empatia per il territorio. Quello è il terreno su cui lavorare, per recuperare credibilità, prestigio, riconoscimento e soprattutto visione».
Nei prossimi giorni bisognerà affrontare il nodo delle risorse destinate a Federcoop di Bcc e Rurali, che Cassa centrale ha invitato a dimezzare. Intanto l’altra sera si sono riuniti i direttori delle Casse rurali che hanno preso atto della mole di circolari che Ccb sta inviando alle singole banche. Si entra nel dettaglio dell’operatività di ogni singolo istituto (ora 25 in Trentino) e dei rapporti con la capogruppo. I temi sono il credito, i titoli, i controlli. Era forse logico che si andasse in questa direzione, prendendo le distanze da trattamenti diversi a seconda dello stato di salute della banca (il semaforo verde, giallo, rosso). Cassa centrale, per volere di Bce e Bankitalia, comanda. A quanto pare il modello pensato originariamente non è molto compatibile con i dettami dei regolatori, per cui ci si deve adeguare. Così si adegueranno i direttori delle singole banche, come pure i consigli di amministrazione, che vedranno progressivamente ridursi i loro margini di libertà di scelta. A farne le spese, si teme, saranno le piccole imprese, a cui mancano rating adeguati per ottenere affidamenti.