«Dal testo all’immagine» Vangelo tra arte e teologia
Un teologo e uno storico dell’arte impegnati in un confronto, con l’obiettivo di offrire al pubblico una lettura polisemica di alcune opere d’arte in dialogo con alcuni temi centrali del contemporaneo.
È questa la nuova proposta del Museo diocesano tridentino che a partire da mercoledì 21 febbraio ospita un ciclo di cinque incontri dal titolo Dal testo all’immagine. Il Vangelo attraverso lo sguardo di un teologo e di uno storico
dell’arte. Il teologo è don Marcello Farina, (1940), prete diocesano, già insegnante di filosofia al liceo, professore all’Università di Trento, docente presso il corso superiore di scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler e presso l’Università della terza età. Tra i suoi libri, Li guiderò a fresche sorgenti. Il canto di Papa Francesco (Trento 2013), La tenerezza
accompagnatrice di Dio (2015). La parte di storia dell’arte sarà approfondita invece da Ezio Chini (1950), storico dell’arte presso la Provincia di Trento e successivamente presso il Castello del Buonconsiglio, autore di circa 250 pubblicazioni, sull’arte a Firenze, nel Veneto, in Lombardia e soprattutto in Trentino, con particolare riferimento ai secoli XVI-XVIII, al Castello del Buonconsiglio e ai pittori Girolamo Romanino, Marcello Fogolino, Dosso e Battista Dossi.
La partecipazione agli incontri, che si svolgono di mercoledì con inizio alle 17.30, è libera e gratuita. Si parte il 21 febbraio con la Parabola del buon samaritano (1759 circa) di Francesco Fontebasso (1707 – 1769), uno dei principali esponenti della pittura veneta nel periodo rococò. Il 21 marzo il focus si concentrerà attorno alla Comunione degli apostoli (1780 circa), del bolzanino Karl Henrici (1737-1823). Una tela che raffigura una scena molto particolare. Non si tratta infatti di un’ultima cena, ma di un’iconografia connessa al tema dell’Eucaristia, nella quale all’annuncio del tradimento si sostituisce la consacrazione del pane e del vino da parte di Cristo sacerdote e la comunione degli apostoli con Gesù che pone l’ostia ai discepoli.
Si prosegue l’11 aprile con un’opera di ambito veneto, datata prima metà sec. XVII, Gesù e i
discepoli sulla via di Emmaus. Il dipinto, di provenienza ignota, raffigura uno fra i brani più suggestivi del Vangelo di Luca: due discepoli incontrano Gesù che si affianca a loro, ma all’inizio non lo riconoscono. Il quarto incontro, in programma il 16 maggio, si concentra sul dipinto raffigurante Cristo e la samaritana (terzo quarto sec. XVIII) attribuito a Francesco Fedeli detto il Maggiotto (1738-1805), mentre a concludere il ciclo, il 6 giugno, sarà un approfondimento sul Congedo degli apostoli, Museo di Bressanone, (1543) di Bartolomeo Dill Riemenschneider (1500-1550 circa).