Corriere del Trentino

Operaio ucciso dall’amianto Assolto Cioffi

Ribaltato il giudizio di primo grado. La difesa: «Sentenza che rende giustizia»

- Rossi Tonon

La Corte d’appello di Trento ha assolto Fernando Cioffi dalle accuse di omicidio colposo «perché il fatto non sussiste». L’ex presidente dell’Ospedalino era stato condannato a un anno di reclusione in primo grado per la morte dell’ex operaio Paolino Tonidandel, deceduto a causa di un mesoteliom­a.

TRENTO Fernando Cioffi non ha alcuna responsabi­lità per la morte di Paolino Tonidandel. È quanto stabilito dalla Corte d’appello di Trento che ieri ha assolto «perché il fatto non sussiste» l’ex presidente dell’Ospedalino.

L’ex dirigente dell’azienda sanitaria è finito a processo con l’accusa di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme a tutela dei lavoratori in relazione alla morte di Tonidandel, 67 anni, ex manutentor­e tuttofare in forza all’Ospedalino, scomparso nel 2009 a causa di un mesoteliom­a pleurico, un male incurabile che colpisce chi lavora a contatto con l’amianto. Secondo la ricostruzi­one dell’accusa, l’operaio sarebbe venuto a contatto con il materiale durante le riparazion­i del tetto dell’Ospedalino, del sottotetto, delle protezioni delle caldaie e delle porte tagliafuoc­o che avrebbe affrontato senza le adeguate protezioni. L’uomo aveva contratto la malattia oltre 25 anni fa, ma la vicenda era emersa più tardi, quando l’Inps aveva presentato uno segnalazio­ne per malattia absesto-correlata.

La Procura aveva chiesto per due volte l’archiviazi­one, ma l’allora giudice per le indagini preliminar­i Carlo Ancona l’aveva respinta chiedendo che venisse esercitata l’azione penale. Per Cioffi era stato dunque emesso un decreto di rinvio a giudizio e a conclusion­e del processo, nel luglio 2016, l’ex presidente dell’Ospedalino era stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) e a un maxi risarcimen­to. Una decisione contro la quale l’avvocato Marco Stefenelli, difensore di Cioffi, aveva presentato ricorso. La sentenza emessa ieri dalla Corte d’appello ribalta dunque il giudizio di primo grado. «Siamo soddisfatt­i» è il primo commento di Stefenelli dopo il pronunciam­ento. «Siamo di fronte a una sentenza che rende finalmente giustizia a un uomo che non aveva alcuna responsabi­lità per questa vicenda» prosegue il legale.

Al processo di primo grado si erano costituiti parte civile i due figli dell’operaio mentre la moglie e la figlia avevano preferito non farlo, una scelta presa perché quella opposta sarebbe stata troppo dolorosa. Anche i due figli, successiva­mente, hanno revocato la propria costituzio­ne in seguito a un accordo stragiudiz­iale.

Adesso sarà necessario attendere che le motivazion­i vengano depositate per capire nel dettaglio le ragioni che hanno portato la Corte a scegliere tale formula assolutiva. È possibile immaginare, come proposto anche la difesa, che la formula suggerisca l’impossibil­ità di provare un esposizion­e significat­iva all’amianto da parte di Tonidandel durante il periodo di presidenza Cioffi.

Il caso Il processo riguardava il decesso, causato da mesoteliom­a, di un ex operaio

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Protetti Due operai specializz­ati lavorano per rimuovere una copertura in amianto

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