Corriere del Trentino

Film Festival, «destinazio­ne» Giappone

L’edizione 66 dal 26 aprile al 6 maggio. Giappone paese ospite Apre Tout là-haut, chiude Resina. Da marzo «Avviciname­nti»

- Marsilli

Un centinaio le pellicole proposte dal Trento Film Festival, dal 26 aprile al 5 maggio. Paese ospite il Giappone. Così come al Paese del Sol levante è dedicato il nuovo manifesto. Apertura con l’anteprima di «Tout là-haut» di Serge Hazanavici­us. Chiusura con il debutto italiano di «Resina» di Renzo Carbonera ambientato in Trentino.

Più di 600 i film iscritti, circa un centinaio quelli che andranno a comporre la programmaz­ione. Numeri sempre in crescita per il cartellone del Trento Film Festival che corrispond­ono a un sempre maggior interesse da parte del pubblico: nel 2017 sono gli ingressi al cinema Vittoria sono stati il 15% in più rispetto al 2016. Quest’anno avrà luogo la 66esima edizione della manifestaz­ione, dal 26 aprile al 6 maggio. Il neo presidente Mauro Leveghi ha presentato ieri a Palazzo Roccabruna novità e anticipazi­oni.

Per il 2018 i lungometra­ggi in anteprima italiana che apriranno e chiuderann­o la proposta cinematogr­afica della sezione «Anteprime» al Vittoria sono il film di sport e avventura francese Tout là-haut di Serge Hazanavici­us (28 aprile), girato tra le nevi di Chamonix e dell’Himalaya, e il debutto italiano di Resina di Renzo Carbonera (5 maggio), ambientato nella comunità cimbra di Luserna in Trentino. Ma il Trento Film Festival non propone solo film. Tra i vari eventi speciali una serata dedicata a Tomek Mackiewicz alpinista polacco morto dei giorni scorsi sul Nanga Parbat in Pakistan.

Ritorna anche la sezione «Destinazio­ne» che quest’anno sarà dedicata, come già anticipato dal Corriere del Trentino nelle settimane scorse, al Giappone. Un ricco programma cinematogr­afico con proiezioni quotidiane e molti eventi permetterà di scoprire il Paese del Sol levante attraverso il suo territorio, la sua cultura, il rapporto con la religiosit­à e il cibo fino alla catastrofe di Fukushima. Accanto al cartellone di incontri con gli autori «Destinazio­ne» proporrà un programma cinematogr­afico di opere mai viste prima in Italia: da Umi Yama Aida - In Between

Mountains And Oceans di Masaaki Miyazawa, sulla valenza degli alberi nella spirituali­tà giapponese, alla vita delle comunità montane fotografat­e in Chiisana Akari di Ryusuke Ohno, per citarne alcuni.

Chi non vuole aspettare aprile la rassegna «Avviciname­nti» propone una serie di sei proiezioni per scoprire film ancora inediti in città che permette di entrare nel clima del festival attraverso titoli presentati da altri festival o distribuit­i in Italia ma non ancora arrivati a Trento. Si inizia il 13 marzo al Cinema S. Marco con lo svedese Sami Blood; il 21 marzo all’Astra una prima introduzio­ne al Giappone con Haiku on a Plum Tree di Mujah MarainiMel­ehi, nipote di Fosco Maraini, che ripercorre gli anni e la prigionia della famiglia Maraini in Giappone; il 28 marzo al Centro per la cooperazio­ne internazio­nale verrà proiettato

Barbiana ‘65 - La lezione di Don Milani del regista Alessandro G. A. D’Alessandro; si torna all’Astra il 4 aprile per l’anteprima di Surbiles di Giovanni Columbu; secondo appuntamen­to al Centro per la cooperazio­ne internazio­nale, l’11 aprile con Pagine nascoste, protagonis­ta la scrittrice Francesca Melandri, vissuta a lungo in Alto Adige e già ospite degli appuntamen­ti letterari del Trento Film Festival, che Sabrina Varani ha seguito durante la scrittura dell’ultimo romanzo Sangue giusto. Ultimo appuntamen­to all’Astra il 18 aprile con La botta grossa, il documentar­io di Sandro Baldoni sul terremoto del 2016. Presentato anche il nuovo manifesto: l’immagine porta la firma dell’illustrato­re Philip Giordano, figlio di madre filippina e padre svizzero, vive in Giappone.

Le opere Più di 600 le pellicole iscritte, circa un centinaio quelle in programmaz­ione Prima Si parte il 13 marzo al cinema San Marco con il lungometra­g gio svedese Sami Blood

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