Sulla ricerca i candidati sono divisi
Cibio, candidati a confronto. Rossini: «Doveroso proseguire con il sostegno al settore» Perego: «Il pubblico non sostituisca il privato». Martini: manca una programmazione
Icandidati alle Politiche chiedono di orientare gli investimenti in ricerca.
TRENTO Contribuire al progresso, fornire strumenti innovativi, offrire nuove opportunità. L’importanza di investire in ricerca e formazione mette d’accordo i candidati di centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle, che tuttavia all’indomani dell’annuncio da parte della giunta provinciale di un sostegno economico al Centro di biologia integrata con ulteriori 2 milioni di euro - che saranno allocati con la manovra di assestamento e si aggiungeranno ai 5 già stanziati in bilancio – e dell’idea di creare un distretto delle biotecnologie si dividono sul progetto complessivo di sviluppo del sistema.
Emanuela Rossini, candidata alla Camera nella lista proporzionale del Patt, forza politica del presidente Ugo Rossi, sostiene la decisione dell’esecutivo provinciale evidenziando che «è doveroso» proseguire con l’investimento a favore del Cibio avendo quest’ultimo ottenuto un risultato così importante come lo sviluppo della proteina EvoCas9 ma anche «per capitalizzare il sostegno messo in campo negli anni passati». «La scoperta del centro di biologia ha attirato molti investitori privati — continua Rossini — Quindi le opportunità nella ricerca ci sono e possono integrare gli investimenti pubblici». Proprio le manifestazioni di interesse giunte da parte di privati alimentano le perplessità di Maurizio Perego, candidato in quota proporzionale con Forza Italia, il quale si domanda «quale senso abbia brevettare ora uno strumento commerciale». «Se lo sviluppo della proteina dovesse proseguire si arriverebbe alla commercializzazione di un prodotto, operazione che è logico seguano quelle società private che hanno gli strumenti per poi venderlo — analizza — Non vedo perché l’ente pubblico debba sostituirsi al privato». «Il contributo al Cibio è giusto ma deve essere stabile nel tempo» sostiene Carmen Martini, candidata per il Movimento 5 Stelle sul collegio uninominale di Trento per la Camera, secondo la quale «manca una programmazione chiara». «A seconda di chi governa cambia la destinazione dei finanziamenti — aggiunge — Per questo ci vogliono più trasparenza nella loro erogazione e chiarezza sull’utilizzo».
Un punto d’incontro fra i candidati di Patt e Forza Italia emerge anche proprio in riferimento alla destinazione che i finanziamenti pubblici in ricerca dovrebbero avere. «È importante che tutto il territorio sia capace di accogliere la ricerca, legando ogni area alla propria vocazione e quindi vanno fatte delle scelte» spiega Rossini, con cui concorda a distanza Perego: «Ben venga la ricerca di base ma trovo logico che ognuno sviluppi le proprie caratteristiche, con uno sguardo globale». Uno studente di Ingegneria, ad esempio, «è giusto abbia l’ambizione di andare al Mit di Boston, allo stesso tempo ci saranno altri ragazzi vorranno venire a studiare alla fondazione Edmund Mach».
«Fare investimenti sulle nostre strutture non vuole dire però chiudersi ma creare opportunità sul nostro territorio» aggiugne Rossini, che ritiene «doveroso dare prospettive» a chi sceglie di restare. «Dobbiamo riuscire a essere competitivi» è l’idea parallela di Martini, secondo la quale «volere è potere» e ricorda la proposta «Smart Nation» del Movimento 5 Stelle, declinato nella formula «nuovo lavoro e nuovi lavori».