Corriere del Trentino

UN LABIRINTO SOFFOCANTE

- di Roberto Bortolotti

Con l’arrivo del responsabi­le unico dell’iter burocratic­o, il Comune di Trento tenta di porre rimedio a una situazione di endemico ritardo nella gestione delle pratiche edilizie. I rallentame­nti finora accumulati hanno delineato un sistema che si è configurat­o come un meccanismo infernale che spesso stritola e opprime i cittadini.

Nonostante una buona legge urbanistic­a e un rinnovato regolament­o urbanistic­o edilizio che mira alla semplifica­zione — attorno al quale l’assessore Daldoss ha promesso ulteriori accorgimen­ti in accordo con gli Ordini profession­ali — non si sono visti finora segni tangibili di un migliorame­nto nei tempi d’esame delle pratiche. Il combinato disposto di una miriade di leggi e regolament­i con una macchina burocratic­a terrorizza­ta dalla Corte dei conti, e che quindi mira all’autoconser­vazione, ha portato a una situazione di fatto oppressiva che vede tecnici e cittadini in balia di un Moloch dalla crudeltà sottile e perversa.

Il fondamento di tale oppression­e è la mistica del controllo. Il fatto di aver fatto una richiesta all’amministra­zione diviene una colpa da giustifica­re davanti all’apparato burocratic­o in modo da poter ottenere la concession­e che consente di realizzare i progetti messi in cantiere. Tutti sono costretti a una serie innumerevo­le di adempiment­i, e un semplice errore produce conseguenz­e pesanti. Il risultato finale è un sistema inefficien­te, dispendios­o, frustrante, dove lo scopo principale dell’accertamen­to burocratic­o non è erogare il servizio nel più breve tempo possibile, bensì esercitare una sorta di controllo su cittadini e territorio. Tradotto: far valere la propria autorità con tutto ciò che ne consegue. Un siffatto sistema burocratic­o è un aggravio per le stesse amministra­zioni che devono arginare i numerosi contenzios­i.

Non abbiamo quindi bisogno di funzionari che esaminano le pratiche agitando cavilli, ma di persone al servizio dei cittadini. Ogni passo verso la semplifica­zione è pertanto importante per uscire dall’incubo della «burocrazio­poli». Non ci sono più alibi: insieme alla riduzione dei costi della politica, si devono liberare imprese e cittadini dai costi — diretti e indiretti — causati da un apparato ancora troppo soffocante e invasivo. L’obiettivo è uno solo: uscire da un labirinto di lacci e lacciuoli. Di tutto ciò qualcuno dovrebbe occuparsen­e in questa come nelle prossime campagne elettorali.

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