Corriere del Trentino

Braccianti sfruttati per anni Erano in un camper senza acqua

La denuncia della Fai Cisl: «Faremo causa all’azienda»

- di Enrico Orfano

Da anni sarebbero stati costretti a vivere in una roulotte, con la possibilit­à di lavarsi solo con acqua fredda una volta alla settimana. A denunciare la drammatica situazione in cui si trovavano tre giovani bosniaci, impiegati da un’azienda agricola che li avrebbe sfruttati, è stata ieri la Fai Cisl che, tramite il segretario Fulvio Bastiani, sarebbe pronta a presentare denuncia.

Tre giovani bosniaci, sottopagat­i e sfruttati da un’azienda agricola, costretti a vivere in una roulotte, con possibilit­à di lavarsi solo con acqua fredda una volta alla settimana. Che poi trovano la forza di ribellarsi quando il «padrone» dice di no alla loro richiesta di avere acqua almeno tre volte la settimana. Succede a Levico. Ieri la Fai Cisl ha denunciato l’accaduto, tramite il segretario Fulvio Bastiani, che dopo aver raccolto in modo completo le prove provvederà a far causa all’azienda.

I giovani, dai 20 ai 35 anni, avevano assoluto bisogno di lavorare, per questo qualcuno ne approfitta­va. «Sono in questa situazione rispettiva­mente da 9, 5 e 3 anni — racconta il sindacalis­ta —. Ogni anno, da febbraio a novembre, lavorano in queste condizioni. Hanno a memoria l’indirizzo di un appartamen­to di Pergine, dove devono dire che abitano, ma in realtà stanno in condizioni indescrivi­bili in una roulotte ai margini del bosco». «Il datore di lavoro metteva in busta paga 450 ore, mentre in realtà erano 2.300, pagando 4,5 euro all’ora. Inoltre venivano bruciati tutti i registri. Per fortuna i ragazzi li fotografav­ano. Basti pensare che il più anziano, che doveva avere 9 anni di contributi, in realtà ne aveva solo 4» aggiunge.

Bastiani conferma che i bosniaci hanno tenuto duro il più possibile, poi sono scoppiati quando hanno chiesto acqua più di frequente. «Se ne sono andati via in giugno e ci hanno informato delle condizioni. Non so se nel frattempo siano stati sostituti da altri lavoratori. In questi mesi abbiamo recuperato le buste paga, che tra l’altro l’azienda si faceva compilare da Coldiretti. Ci siamo rivolti all’associazio­ne, che però prontament­e ha preso le distanze da questo imprendito­re. Abbiamo recuperato le buste paga, trovando delle differenze retributiv­e enormi — prosegue il sindacalis­ta —. C’è da vergognars­i di essere trentini. Per fortuna che abbiamo convinto questi lavoratori a parlare».

Cosa succederà adesso? «Abbiamo mandato una email con posta certificat­a al Servizio lavoro per informare di quanto è avvenuto. Dopo di che noi della Fai Cisl faremo causa all’azienda, puntando il dito sulle differenze retributiv­e e sul mancato riconoscim­ento della parte contributi­va. Però non so a che livello sia il danno subito da loro tre come persone. Sono stati mortificat­i e sfruttati, da un’azienda che gode dei benefici dell’autonomia trentina» chiude Bastiani.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Uno dei materassi per riposare e accanto Fulvio Bastiani segretario Fai Cisl
Uno dei materassi per riposare e accanto Fulvio Bastiani segretario Fai Cisl
 ??  ?? Condizioni al limite
Condizioni al limite

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy