Merano, marcia indietro Svp sui limiti di velocità
In discussione i 30 chilometri orari. Zanier: dimostrazione di umiltà. Rösch: giochetto preelettorale
BOLZANO Ieri a Merano, senza troppi scossoni vista la pochezza del traffico in questo periodo, è partito il provvedimento di divieto di svolta a destra in piazza Teatro e sono state accese le telecamere di controllo della ztl. Continua però a tenere banco il tema dei 30 chilometri orari imposti dalla giunta Rösch su alcune vie ad alto scorrimento per ridurre i decibel di rumore.
La Svp, già nelle precedenti amministrazioni lo aveva introdotto in numerose strade e adesso , dopo aver approvato in giunta un estensione del limite ad altre vie, fa marcia indietro e chiede di ripristinare lo status precedente. Analoga richiesta arriva attraverso una mozione che verrà discussa in consiglio comunale, anche da parte de La civica per Merano a firma dei suoi cinque consiglieri d’opposizione. «Abbiamo capito di aver sbagliato — ha affermato ieri l’Obmann locale della Stella alpina Andreas Zanier davanti alle telecamere — e credo sia anche una dimostrazione di umiltà il chiedere di ritornare sui nostri passi». Ma Paul Rösch respinge tutto a piè fermo: «Mi sembra un giochetto preelettorale — afferma senza indugio — ma ormai la decisione è presa». Dunque la riunione del civico consesso a fine febbraio promette scintille. Da un parte la giunta, nemmeno unanime, e dall’altra quasi tutti gli altri partiti che la contestano. Le ragioni della dura contestazione sono molteplici e trasversali, sostenute anche dalla reazione negativa della Rete. «I 30 all’ora — afferma La civica per Merano nella sua mozione — sono difficili da mantenere, i motori vanno su di giri con le marce basse e fanno più rumore oltre a inquinare di più». Il limite è stato posto per ridurre l’inquinamento da rumore nelle vie ad alta densità abitativa che superano i limiti di legge consentiti. Là dove ci sono stati i controlli con gli speed chek, la situazione è immediatamente esplosa con 300 multe comminate in breve tempo. Pressata dalla sua stessa base, la Svp ha cambiato rotta, ma i bene informati dicono che, arrivati al giro di boa della legislatura, il partito stia uscendo dall’angolo in cui era finito dopo l’esito elettorale del 2015 e cominci una lenta marcia verso le prossime elezioni per riconquistare il vertice del comune, se non addirittura togliere a Rösch la fiducia prima della scadenza.