Corriere del Trentino

Dellai-Fugatti-Fraccaro: uno scontro totale su autonomia, infrastrut­ture, immigrazio­ne

- Silvia Pagliuca © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lorenzo Dellai e Maurizio Fugatti. Uno dei duelli più accessi di queste elezioni politiche in Trentino si tiene per un seggio alla camera nel collegio della Valsugana. Terzo «incomodo» da non sottovalut­are Riccardo Fraccaro, già ministro-ombra dei 5 Stelle. Per l’ex governator­e solo un voto al centrosini­stra «di Gentiloni può dare quella stabilità che serve per cambiare il Paese». Di segno opposto la visione del segretario del Carroccio: «Chi vuole cambiare può votare solo per noi».

TRENTO «Persone diverse, ma complement­ari e competenti». Riccardo Fraccaro, capolista al proporzion­ale per la Camera in Trentino-Alto Adige e schierato sul collegio della Valsugana, descrive così la squadra che correrà con lui alle elezioni. Verena Carmen Christina Weinert, architetto, Mario D’Alterio militare, Aurea Jara De La Cruz, infermiera profession­ista. Per il Senato, il consulente Cristiano Zanella. E a chi critica il modello delle parlamenta­rie, ricorda: «Siamo stati gli unici ad aver composto le liste dando la possibilit­à a tutti di candidarsi e consentend­o agli iscritti al Movimento di scegliere i loro rappresent­anti. Verena, Mario, Aurea e Cristiano si sono fatti conoscere per il loro attivismo e sono affiatati». «Inoltre — aggiunge — la presenza di due donne dimostra che le quote di genere servono agli altri partiti, non a noi».

Quanto allo scandalo rimborsi, secondo Fraccaro, il Movimento ha poco da temere: «Siamo cresciuti ancora nei consensi perché oggi tutti sanno quanto abbiamo restituito. Inoltre, non possiamo garantire sull’onestà di tutti gli esseri umani, ma possiamo garantire sulla reazione e queste persone lasceranno il Movimento». Fraccaro non teme i sondaggi locali: «Il Patt avrà anche commission­ato un sondaggio in cui, guarda caso, risulta vincitore, ma non sta ascoltando le persone. La gente è molto delusa dagli autonomist­i. Spero solo — riflette — che questa delusione non accresca l’astensioni­smo perché non votare significa agevolare chi ha sempre governato. È importante, invece, dare il proprio contributo per il cambiament­o». Lui, se dovesse tornare in parlamento lavorerebb­e per «favorire la sburocrati­zzazione, l’occupazion­e e gli investimen­ti pubblici» e per rilanciare l’Autonomia e come ministro in caso di governo pentastell­ato. «Oggi l’Autonomia è percepita come un privilegio anche per colpa dei parlamenta­ri di Svp, Patt e Pd. Dobbiamo declinarla in modo diverso e lavorare affinché sia estesa ad altri territori. È questa la nostra miglior difesa». In particolar­e, Fraccaro punta il dito sulla riforma delle Casse rurali: «Erano l’ultimo baluardo dei cittadini, ma stanno diventando delle spa e nessun parlamenta­re del centrosini­stra autonomist­a ha fatto nulla per evitare tutto questo».

L’ultimo acuto della campagna elettorale è stato ieri l’incontro con Anita Garibaldi, pronipote dell’eroe risorgimen­tale, che ha voluto ringraziar­e il M5s per essersi prodigati per la tutela della piana di Santa Lucia, teatro della terza guerra d’indipenden­za dell’epica battaglia di Bezzecca».

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(Foto Rensi/Nardelli) «Ministro» Riccardo Fraccaro è deputato uscente del M5s: guida la lista sul proporzion­ale ed è candidato sul collegio della Valsugana

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