Dellai-Fugatti-Fraccaro: uno scontro totale su autonomia, infrastrutture, immigrazione
Lorenzo Dellai e Maurizio Fugatti. Uno dei duelli più accessi di queste elezioni politiche in Trentino si tiene per un seggio alla camera nel collegio della Valsugana. Terzo «incomodo» da non sottovalutare Riccardo Fraccaro, già ministro-ombra dei 5 Stelle. Per l’ex governatore solo un voto al centrosinistra «di Gentiloni può dare quella stabilità che serve per cambiare il Paese». Di segno opposto la visione del segretario del Carroccio: «Chi vuole cambiare può votare solo per noi».
TRENTO «Persone diverse, ma complementari e competenti». Riccardo Fraccaro, capolista al proporzionale per la Camera in Trentino-Alto Adige e schierato sul collegio della Valsugana, descrive così la squadra che correrà con lui alle elezioni. Verena Carmen Christina Weinert, architetto, Mario D’Alterio militare, Aurea Jara De La Cruz, infermiera professionista. Per il Senato, il consulente Cristiano Zanella. E a chi critica il modello delle parlamentarie, ricorda: «Siamo stati gli unici ad aver composto le liste dando la possibilità a tutti di candidarsi e consentendo agli iscritti al Movimento di scegliere i loro rappresentanti. Verena, Mario, Aurea e Cristiano si sono fatti conoscere per il loro attivismo e sono affiatati». «Inoltre — aggiunge — la presenza di due donne dimostra che le quote di genere servono agli altri partiti, non a noi».
Quanto allo scandalo rimborsi, secondo Fraccaro, il Movimento ha poco da temere: «Siamo cresciuti ancora nei consensi perché oggi tutti sanno quanto abbiamo restituito. Inoltre, non possiamo garantire sull’onestà di tutti gli esseri umani, ma possiamo garantire sulla reazione e queste persone lasceranno il Movimento». Fraccaro non teme i sondaggi locali: «Il Patt avrà anche commissionato un sondaggio in cui, guarda caso, risulta vincitore, ma non sta ascoltando le persone. La gente è molto delusa dagli autonomisti. Spero solo — riflette — che questa delusione non accresca l’astensionismo perché non votare significa agevolare chi ha sempre governato. È importante, invece, dare il proprio contributo per il cambiamento». Lui, se dovesse tornare in parlamento lavorerebbe per «favorire la sburocratizzazione, l’occupazione e gli investimenti pubblici» e per rilanciare l’Autonomia e come ministro in caso di governo pentastellato. «Oggi l’Autonomia è percepita come un privilegio anche per colpa dei parlamentari di Svp, Patt e Pd. Dobbiamo declinarla in modo diverso e lavorare affinché sia estesa ad altri territori. È questa la nostra miglior difesa». In particolare, Fraccaro punta il dito sulla riforma delle Casse rurali: «Erano l’ultimo baluardo dei cittadini, ma stanno diventando delle spa e nessun parlamentare del centrosinistra autonomista ha fatto nulla per evitare tutto questo».
L’ultimo acuto della campagna elettorale è stato ieri l’incontro con Anita Garibaldi, pronipote dell’eroe risorgimentale, che ha voluto ringraziare il M5s per essersi prodigati per la tutela della piana di Santa Lucia, teatro della terza guerra d’indipendenza dell’epica battaglia di Bezzecca».