Corriere del Trentino

OCCUPATI MA POVERI

- di Mirco Tonin @mircotonin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Inumeri del mercato del lavoro in regione sono positivi, con un tasso di occupazion­e vicino al 70% in Trentino e al 74% in Alto Adige. Avere un lavoro, però, non implica necessaria­mente un reddito che permetta a sé e alla propria famiglia di condurre una vita dignitosa. La combinazio­ne di un livello dei prezzi elevato e in crescita e di salari stagnanti per alcune categorie di lavoratori fa sì che si possa essere a rischio di povertà anche se occupati, un fenomeno chiamato nei paesi anglosasso­ni «working poors», di cui si è discusso in un recente convegno organizzat­o dall’Afi-Ipl a Bolzano.

Il problema principale è ovviamente il salario troppo basso, ma molto spesso le categorie più vulnerabil­i sono svantaggia­te anche nell’accesso a beni e servizi, rendendo più grave il problema di un reddito insufficie­nte. Un esempio eclatante viene dalla Svizzera, con un esperiment­o condotto sui dentisti da Felix Gottschalk, Wanda Mimra e Christian Waibel, tutti del Politecnic­o di Zurigo. I ricercator­i hanno mandato una stessa persona priva di problemi odontoiatr­ici presso 180 dentisti operanti nel cantone di Zurigo. In 50 situazioni al paziente viene raccomanda­to un trattament­o che, a seconda dei casi, varia da una a sei otturazion­i riguardant­i 13 diversi denti, a un costo medio di oltre 450 euro. I dentisti che sono in grado di dare un appuntamen­to più velocement­e, e che quindi hanno presumibil­mente meno clienti, sono quelli maggiormen­te inclini a prescriver­e trattament­i inutili. Il fatto di per sé è molto preoccupan­te e fa dubitare su onestà ed etica profession­ale di tali profession­isti. Ma, tornando all’argomento iniziale, vi è di più.

In metà delle visite, il paziente-attore si presentava vestito in maniera molto elegante, con un orologio costoso al polso, dichiarand­o di lavorare come traduttore per una banca. Nell’altra metà delle visite invece la stessa persona era vestita in maniera ordinaria e dichiarava di fare un tirocinio come traduttore. Ebbene, mentre alla persona con reddito presumibil­mente alto viene suggerito un trattament­o inutile nel 23% dei casi, per la persona di condizioni socio-economiche modeste la percentual­e è del 32%. Non si tratta purtroppo di un esempio isolato. Per questo è importante che, oltre al reddito, si punti anche a fornire alle persone in difficoltà economiche gli strumenti per accedere a beni e servizi alle migliori condizioni possibili.

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