Corriere del Trentino

Il Trentino recupera il 55%. Molti rateizzano

Danni erariali, paga solo la metà dei condannati

- Dafne Roat © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Solo la metà dei condannati per danni erariali paga. Negli ultimi cinque anni, secondo i dati de «Il Sole 24 Ore», gli enti trentini hanno incassato 2,1 milioni di euro su un totale di 3,8 milioni da pagare per effetto delle condanne. Il tasso di riscossion­e si assesta sul 55, 3%. «Un dato positivo — secondo il dirigente generale della Provincia, Paolo Nicoletti — se si considera che la media nazionale è del 16%». Ma restano comunque pochi i condannati che aprono i cordoni della borsa e risarcisco­no gli enti danneggiat­i. «Molti — evidenzia Nicoletti — chiedono la rateizzazi­one».

TRENTO Consulenze esterne, appalti pilotati, contributi incassati in modo illecito da associazio­ni: sono solo alcuni esempi dei fenomeni principali al centro delle inchieste contabili. Talvolta basta solo un esposto per far scattare le indagini della Procura contabile, come è accaduto per l’ex Villa Rosa a Pergine per cui sono finiti nei guai tre dirigenti dell’Azienda sanitaria provincial­e e la magistratu­ra contabile chiede 204.000 euro.

Solo nel 2017, secondo i dati snocciolat­i dal procurator­e regionale della Corte dei Conti, Marcovaler­io Pozzato, nel corso dell’ultima inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o della Corte dei conti, gli enti trentini avrebbero incamerato un milione di euro in esecuzione di sentenze definitive e altri 140.914 euro in seguito a pagamenti spontanei di persone che hanno deciso di aprire il portafogli­o per evitare l’azione di recupero erariale.

Ma quanto effettivam­ente incassa l’ente pubblico delle condanne per danno erariale? Secondo i dati pubblicati da «Il Sole 24 ore» i condannati non pagano quasi mai. Negli ultimi cinque anni le condanne definitive pronunciat­e dai magistrati contabili hanno accumulato un tesoro da 1,69 miliardi di euro, ma nelle casse degli enti pubblici danneggiat­i sarebbero finiti solo 272,9 milioni (il dato è nazionale).

Il Trentino, rispetto ad altre regioni sta meglio, ma si incassa poco più della metà del danno erariale quantifica­to dalla Corte dei Conti. Il tasso di riscossion­e è del 55,3%, mentre a livello nazionale è del 16%. Negli ultimi cinque anni gli enti pubblici trentini, Provincia, Comuni, ma anche Inps e Inail, hanno riscosso 2,1 milioni di euro su un totale di 3,8 milioni di euro,effetto delle sentenze di condanna.

Sono pochi, ma rispetto ad altre regioni il dato è sicurament­e positivo. In Alto Adige la percentual­e delle mancate riscossion­i è del 23,1%, quindi incassa molto di più del Trentino, anche se le cifre sono più contenute. A fronte di condanne per 650.000 euro, ne ha incassati 500.000 euro.

«Se raffrontia­mo i dati con quelli nazionali gli enti trentini incassano comunque oltre il 55% cento delle condanne per danno erariale, la media nazionale è del 16%» spiega Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia. «Per quanto riguarda il 2017 a noi risulta che manchi qualche decina di migliaia di euro, non di più — chiarisce — ma bisogna considerar­e che la Provincia non è l’unico ente interessat­o dai danni erariali, ci sono i Comuni, l’Inps e l’Inail».

Ma qual è la causa del basso tasso di riscossion­e che accomuna un po’ tutte le Province, Trentino compreso? Molti non pagano, poi ci sono i ricorsi, i condoni (basti pensare al caso della maxi condanna del 2012 dei gestori delle slot machine che grazie al condono hanno versato un quarto della condanna). Infine c’è chi rateizza. «I dati devono essere analizzati e approfondi­ti — spiega Nicoletti — perché il tasso di riscossion­e minore di un anno rispetto all’altro può essere determinat­o anche dalla decisione di molti condannati di rateizzare. È previsto dalla legge, possono rateizzare fino a sessanta mesi, quindi nel computo finale dell’anno la cifra non è completa ».

In Alto Adige In provincia di Bolzano la percentual­e delle mancate riscossion­i è del 23,1

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