Svaligiarono la veterinaria, quattro arresti
Quattro arresti e due denunce a piede libero per il colpo alla «Veterinaria Tridentina» di Trento.
TRENTO Quattro arresti e due denunce a piede libero. È questo l’esito dell’operazione «79», condotta dal reparto operativo e dal nucleo investigazione provinciale dei carabinieri di Trento che in meno di tre mesi sono riusciti a smantellare il presunto gruppo criminale ritenuto responsabile del colpo alla «Veterinaria Tridentina» di Trento.
La notte del 7 dicembre scorso, il magazzino dell’azienda specializzata nella produzione di farmaci per uso veterinario era stato quasi completamente svuotato. I ladri erano stati chirurgici, sottraendo dagli scaffali solamente gli antiparassitari veterinari. Un’operazione che avevano potuto compiere con relativa calma dopo aver disinnescato il sistema di allarme tagliandone i fili. A quel punto i malviventi avevano fatto ingresso nel magazzino direttamente con un camion, risultato rubato qualche giorno prima a Bussolengo, a bordo del quale erano stati caricati medicinali per un valore stimato di 303.000 euro.
Dal luogo del furto la banda si sarebbe poi allontanata in maniera ordinata: le riprese di una telecamera posta vicina all’azienda mostrano il passaggio di un convoglio formato da tre mezzi. In testa un’automobile di grossa cilindrata, subito dietro un furgoncino e in coda il camion. È questo uno degli elementi che, secondo la ricostruzione dei carabinieri e le accuse rivolte alle sei persone nell’ordinanza di custodia cautelare spiccata dal giudice per le indagini preliminari Claudia Miori, su richiesta del pubblico ministero Carmine Russo, dimostrerebbe l’alto livello di organizzazione raggiunto dal gruppo, formato per intero da pregiudicati per reati specifici, e la loro «professionalità».
A far partire le indagini è stato l’acume dei carabinieri. La sera del colpo all’azienda, poco prima che il delitto fosse compiuto, una pattuglia dei militari aveva fermato un’auto durante un normale controllo. A bordo vi erano due persone, risultate residenti nel napoletano e con alcuni precedenti. Un fatto inusuale ma le verifiche sul mezzo non avevano mostrato alcuna irregolarità e per questo i due sono ripartiti. Quegli stessi elementi, però, sono stati riconsiderati dopo che il colpo era stato messo a segno. I carabinieri hanno dunque avviato le indagini fino ad arrivare alla presunta banda con base a Napoli. In arresto sono finiti Pasquale Finizio, Ciro Termini, Francesco Genni e Antonio Boccolino, ora detenuti nel carcere di Poggioreale, mentre altre due persone sono state denunciate a piede libero. Per tutti l’accusa è di furto aggravato in concorso.
Oltre al furto di Trento, ai sei vengono imputati anche il furto del camion, un furto di pellami per un valore di 180.000 euro avvenuto a Civitanova Marche a gennaio e un tentato furto, sempre di pellami, in un’azienda a Montecosaro, nelle Marche.