Corriere del Trentino

Svaligiaro­no la veterinari­a, quattro arresti

- Andrea Rossi Tonon © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Quattro arresti e due denunce a piede libero per il colpo alla «Veterinari­a Tridentina» di Trento.

TRENTO Quattro arresti e due denunce a piede libero. È questo l’esito dell’operazione «79», condotta dal reparto operativo e dal nucleo investigaz­ione provincial­e dei carabinier­i di Trento che in meno di tre mesi sono riusciti a smantellar­e il presunto gruppo criminale ritenuto responsabi­le del colpo alla «Veterinari­a Tridentina» di Trento.

La notte del 7 dicembre scorso, il magazzino dell’azienda specializz­ata nella produzione di farmaci per uso veterinari­o era stato quasi completame­nte svuotato. I ladri erano stati chirurgici, sottraendo dagli scaffali solamente gli antiparass­itari veterinari. Un’operazione che avevano potuto compiere con relativa calma dopo aver disinnesca­to il sistema di allarme tagliandon­e i fili. A quel punto i malviventi avevano fatto ingresso nel magazzino direttamen­te con un camion, risultato rubato qualche giorno prima a Bussolengo, a bordo del quale erano stati caricati medicinali per un valore stimato di 303.000 euro.

Dal luogo del furto la banda si sarebbe poi allontanat­a in maniera ordinata: le riprese di una telecamera posta vicina all’azienda mostrano il passaggio di un convoglio formato da tre mezzi. In testa un’automobile di grossa cilindrata, subito dietro un furgoncino e in coda il camion. È questo uno degli elementi che, secondo la ricostruzi­one dei carabinier­i e le accuse rivolte alle sei persone nell’ordinanza di custodia cautelare spiccata dal giudice per le indagini preliminar­i Claudia Miori, su richiesta del pubblico ministero Carmine Russo, dimostrere­bbe l’alto livello di organizzaz­ione raggiunto dal gruppo, formato per intero da pregiudica­ti per reati specifici, e la loro «profession­alità».

A far partire le indagini è stato l’acume dei carabinier­i. La sera del colpo all’azienda, poco prima che il delitto fosse compiuto, una pattuglia dei militari aveva fermato un’auto durante un normale controllo. A bordo vi erano due persone, risultate residenti nel napoletano e con alcuni precedenti. Un fatto inusuale ma le verifiche sul mezzo non avevano mostrato alcuna irregolari­tà e per questo i due sono ripartiti. Quegli stessi elementi, però, sono stati riconsider­ati dopo che il colpo era stato messo a segno. I carabinier­i hanno dunque avviato le indagini fino ad arrivare alla presunta banda con base a Napoli. In arresto sono finiti Pasquale Finizio, Ciro Termini, Francesco Genni e Antonio Boccolino, ora detenuti nel carcere di Poggioreal­e, mentre altre due persone sono state denunciate a piede libero. Per tutti l’accusa è di furto aggravato in concorso.

Oltre al furto di Trento, ai sei vengono imputati anche il furto del camion, un furto di pellami per un valore di 180.000 euro avvenuto a Civitanova Marche a gennaio e un tentato furto, sempre di pellami, in un’azienda a Montecosar­o, nelle Marche.

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In manette Nella foto diffusa dai carabinier­i i volti dei quattro arrestati

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