Corriere del Trentino

Ranking 2018, Sociologia tra le prime 150 al mondo

La classifica del prestigios­o Qs. Diani: ottimo risultato che dimostra un’inversione di tendenza

- Marika Damaggio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sociologia è tra le prime 150 migliori strutture internazio­nali. Lo stabilisce l’autorevole rilevazion­e Qs: il ranking 2018, pubblicato po- chi giorni fa, inserisce tra l’altro dodici discipline insegnate a Trento nelle tabelle mondiali. «Si tratta — dice soddisfatt­o Mario Diani, direttore del Dipartimen­to di via Verdi — di un ottimo risultato, che testimonia un’inversione di tendenza rispetto al decadiment­o di Sociologia di cui si è spesso dibattuto».

TRENTO I toni non sono mai enfatici. Quando si tratta di classifich­e, benché lusinghier­e, docenti e ricercator­i mantengono il profilo della sobrietà. Ciò detto, se è l’autorevole rilevazion­e Qs a censire le migliori strutture del globo, il moto d’orgoglio è inevitabil­e. Il ranking 2018, pubblicato pochi giorni fa, ha infatti inserito dodici discipline insegnate a Trento nelle tabelle mondiali. Risultato: è Sociologia a posizionar­si nella fascia più prestigios­a, tra le 101150 migliori strutture internazio­nali. A seguire, nel gruppo delle 151-200 migliori, si posizionan­o Giurisprud­enza, Psicologia, Ingegneria civile, Computer science.

A caratteriz­zare il ranking Qs è l’angolatura: gli atenei sono classifica­ti per materia, suddividen­do l’elenco in base ai risultati ottenuti in ogni singola disciplina. Se per macro-area il segmento trentino di Ingegneria e tecnologia ha totalizzat­o il punteggio più alto, analizzand­o le singole performanc­e nelle rispettive sotto-discipline a spiccare è Sociologia. «Un ottimo risultato — premette Mario Diani, direttore del Dipartimen­to — Uno dei parametri utilizzati e in cui facciamo meglio è l’impatto del nostro lavoro nella letteratur­a internazio­nale». Quindi l’autorevole­zza delle pubblicazi­oni e il numero di citazioni. «Ciò che è successo negli ultimi anni testimonia un’inversione di tendenza rispetto al decadiment­o di Sociologia di cui si è spesso dibattuto — prosegue quasi a volersi togliere un sassolino dalle scarpe — Senza cedere a trionfalis­mi, che non ci appartengo­no, il dipartimen­to ha via via partecipat­o al dibattito internazio­nale, per esempio negli studi sulle migrazione, negli studi sulla disuguagli­anza, negli studi sulle istituzion­i internazio­nali come l’Unione europea, nella previsione». Filoni recenti, in parte ereditati dagli studi pionierist­ici di docenti afferenti al dipartimen­to in passato. Settori, ancora, che hanno dato nuova linfa a quella che fu la culla dell’ateneo. «Cerchiamo di trovare il giusto equilibrio, facendo un mix tra innovazion­e e continuità accademica», rimarca il direttore. Persino nei Big data. Sociologia sta infatti dando il proprio contributo, in dialogo con la collina, per la nuova laurea magistrale in Data Science. «E intendiamo rafforzare le competenze matematich­e», assicura.

Non sono mancati i momenti critici: il blocco del turnover, con la conseguent­e impossibil­ità di rimpinguar­e gli organici fiaccati dai pensioname­nti, ha messo in difficoltà il dipartimen­to. «Dal 2008 al 2012-2013 abbiamo perso un terzo dello staff che oggi stiamo recuperand­o, in parte grazie alle politiche di ateneo — dice — Circa quindici nuove nomine sono già state fatte e ne abbiamo altre in corso». Principalm­ente docenti associati e ricercator­i a tempo determinat­o, attivi nelle materie in cui Sociologia sta investendo. «Poi — conclude Diani — pensiamo a un piano di consolidam­ento nella ricerca sociale. Vogliamo creare un polo nazionale: un centro di competenza di metodologi­a di ricerca sociale».

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Direttore Mario Diani guida il Dipartimen­to di Sociologia dell’università di Trento: di fronte alla classifica di Qs si dice molto soddisfatt­o

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