Corriere del Trentino

Punterò sulla persona

- Marco Ianes, TRENTO

A pochi giorni dal voto, per la prima volta in vita mia, sono davvero in crisi. Non so chi votare. O, meglio, so per chi non votare, ma a chi dare la mia fiducia ancora proprio no. Da una parte, quella dove non voterò, vedo una foga all’apparire in grado di risolvere problemi in maniera poco lucida. Chi urla frasi sconnesse richiamand­osi a Costituzio­ne e Vangelo, parlando di «salvaguard­are» i valori cristiani, ignorando totalmente che la prima è antifascis­ta e il secondo narra la vita di un certo Gesù, il migrante per antonomasi­a, che girava dicendo: «Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi»(Vangelo secondo Matteo 25,31-46; ovviamente non Matteo Salvini). Se a destra fanno a gara a parlare alla pancia della gente, tentando di raccattare voti dettati dall’ignoranza di parte del popolo che non si documenta su programmi realizzabi­li e su proposte indecenti e medioevali, al centro e a sinistra regna la pochezza delle proposte di sviluppo industrial­e di un Paese, il nostro, che è al palo per politiche del lavoro giovanile e progettual­ità di piani industrial­i eco-sostenibil­i. Anche a sinistra il caos regna sovrano. Ci sono gli

«ambientali­sti» che elaborano progetti per un Italia a trazione green, ma si sono alleati con coloro che, durante il mandato appena concluso, hanno decretato costruzion­i di incenerito­ri, hanno promosso le trivellazi­oni dei mari, hanno messo in atto provvedime­nti di tutela degli inquinator­i (decreti salva Ilva) a scapito degli interessi primari della salute collettiva. Rimane il «nuovo» che avanza ma che ora devono affrontare il triste ma inequivoca­bile percorso comune a tutti i movimenti: sono diventati un partito a tutti gli effetti, con pregi e difetti; il partito dovrebbe essere il luogo di sintesi delle istanze da promuovere e questa è la parte positiva; ma è anche il luogo degli affari, dove si incrociano interessi che non sempre sono quelli prioritari

per la collettivi­tà. Anche questo ex movimento, ora partito, si trova ad affrontare problemi di mancata lealtà alle regole interne, partecipaz­ioni a logge massoniche (che non sono illegali, per inteso), passati poco trasparent­i di persone altrettant­o poco limpide. Insomma, italico movimento, italica questione. Una piccola differenza, però, bisogna riconoscer­la. In questo movimento-partito li cacciano fuori quando li scoprono. Una sola riflession­e mi rimane da fare: valuterò il voto alla persona, cercando uomini o donne che possano ancora rappresent­arci in trasparenz­a e serietà. Sarà forse questa la mia piccola ancora di salvezza.

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