Gli «Stati generali» delle Pro Loco «Sempre più giovani tra gli iscritti»
Faes (Federazione): strategici per il turismo. In Trentino sono 180
TRENTO Crescono nei numeri e nella partecipazione sopratutto dei giovani, le Pro Loco sul territorio sono una realtà più viva che mai. «Ma la Federazione a cosa serve?». È questa la domanda che ieri la Federazione trentina delle Pro Loco ha rivolto ai componenti dei comitati direttivi delle varie realtà regionali riuniti nella palestra di Zambana. Enrico Faes, presidente della Federazione spiega come è nata l’idea degli «Stati Generali delle Pro Loco».
«Dopo 5 anni di lavoro, dove abbiamo cercato di fare tanto e mettere in campo delle attività innovative mettendoci a servizio delle Pro Loco il più possibile, ci siamo chiesti se davvero chi abbiamo di fronte la pensa come noi. Insomma — si interroga Faes — siamo sicuri che dall’altra parte il nostro operato viene apprezzato? Possiamo fare qualcosa di più?». La riunione, organizzata con il patrocinio del comune di Zambana, ha visto circa 70 iscritti che hanno potuto portare i propri punti di vista e aspettative utilizzando la metodologia di ascolto «Open space technology». «Questa modalità — spiega il presidente — consiste nel raggruppare le persone attorno a dei tavoli dove discutere delle tematiche che loro stessi indicano. È stata pensata per fare in modo che in questi piccoli gruppi si sollevi spontaneamente una questione. A fine giornata ogni team presenta sinteticamente il risultato e noi, come federazione, cerchiamo di raccogliere le varie informazioni per poi trasformarle in soluzioni o miglioramenti». I temi usciti dal confronto sono cinque. Si è discusso di sicurezza, dell’esigenza di trovar maggiori risorse, dei rapporti con le amministrazioni comunali, degli elementi che le Pro Loco possono inserire all’interno dell’offerta turistica e della responsabilità nei confronti dei terzi.
In Trentino sono circa 180 le Pro Loco presenti e, come conferma il presidente Faes, sono realtà che ancora oggi continuano a ricoprire un ruolo fondamentale di collante sociale.
«Lo abbiamo visto negli ultimi 5 anni in cui le Pro Loco sono sempre cresciute. Inoltre l’età anagrafica di chi partecipa è il 30% più bassa rispetto alla media della popolazione trentina quindi, contrariamente a quello che si pensa, il mondo del volontariato turistico è un mondo anche giovane. È un valore enorme che dobbiamo coltivare perché è la forza aggiuntiva del volontariato». Se il punto di forza di queste realtà è «la grande disponibilità e passione che le persone mettono in quello che fanno» è anche vero che ci sono alcune criticità.
«L’universo del volontariato — spiega il presidente — è un mondo che si deve occupare anche di questioni tecniche come la promozione, la burocrazia e gli aspetti amministrativi. La maggior criticità al giorno d’oggi è senza altro l’aspetto burocratico. Una volta si faceva tutto senza grandi problemi però non bisogna dimenticare che a volte le norme di sicurezza vengono messe per tutelare le persone. Le sfide sono davvero tante — conclude il presidente —però c’è entusiasmo, le Pro Loco rispondono e quindi siamo contenti».