CAPOLUOGO E CENTRODESTRA ANDARE OLTRE LA SFIDUCIA
Mi lascia perplesso l’iniziativa assunta dai consiglieri di opposizione di Trento di sfiduciare il sindaco e la giunta del capoluogo. Dalle interviste che ho potuto ascoltare l’altra sera in televisione non sono riuscito a farmi un’idea precisa; ovviamente, dietro c’è la spinta elettorale che ha visto primeggiare anche in Trentino il centrodestra. Ma forse tatticamente di occasioni per fare saltare la giunta comunale, una delle più inconcludenti che io ricordi (e di anni sulle spalle ne ho parecchi), ce n’erano altre. Penso solo alla gestione della sicurezza o al Piano regolatore che al momento è solo un concentrato di chiacchiere, anche interessanti, ma sospese nell’aria. Premetto che non ho votato il sindaco Andreatta e che le mie idee politiche albergano nel centrodestra moderato, ma una mozione di sfiducia presentata nell’unico posto dove il centrosinistra ha tenuto ritengo sia quantomeno un azzardo. Un’occasione sprecata, insomma. A ogni modo il mio auspicio, al di là dell’esito di tale operazione, è che l’intero centrodestra riesca a trovare un candidato forte per le prossime elezioni comunali. Il vento è cambiato e i cittadini sono disposti ad ascoltare altre proposte. Se posso dare un consiglio, il centrodestra eviti di litigare e soprattutto cerchi di mettere in campo azioni che vadano oltre gli sloga legati alla sicurezza, che rimane un tema centrale ma che non può esaurire una proposta programmatica. La città sta arrancando, manca di visione, si cerca di gestire solo il quotidiano e lo si fa balbettando. Insomma, ci sono buone possibilità per un’affermazione del centrodestra: l’importante è mettersi da subito a lavorare per costruire un’alternativa vera, concreta. Questo vogliono oggi i cittadini.
Ruggero Walter Sandri, TRENTO
Caro Sandri,
Comprensibile che i partiti di opposizione approfittino del risultato elettorale di domenica scorsa per marcare il territorio. Credo anch’io però che una mozione di sfiducia contro sindaco e giunta avesse maggiori probabilità di successo se fosse stata presentata in passato. Oggi, pur davanti a un centrosinistra debole e sgangherato, il risultato delle urne conferma la tenuta politica del capoluogo. Lo stesso gruppo del Patt, di fatto la vera spina nel fianco del sindaco Andreatta, ha fatto subito quadrato. Non tanto perché si deve salvare la coalizione, piuttosto perché gli scenari futuri sono al momento indecifrabili e quindi, prima di mandare all’aria tutto, meglio fare chiarezza. Poi, si vedrà.
Per il centrodestra cittadino — sfiducia a parte — c’è adesso la grande occasione per provare l’assalto vincente a Palazzo Thun. A patto che venga individuata da subito una figura di primo cittadino capace di parlare all’intera città. Trento non ama, e lo ha dimostrato a più riprese, gli estremismi.