Corriere del Trentino

CAPOLUOGO E CENTRODEST­RA ANDARE OLTRE LA SFIDUCIA

- Il caso di Luca Malossini

Mi lascia perplesso l’iniziativa assunta dai consiglier­i di opposizion­e di Trento di sfiduciare il sindaco e la giunta del capoluogo. Dalle interviste che ho potuto ascoltare l’altra sera in television­e non sono riuscito a farmi un’idea precisa; ovviamente, dietro c’è la spinta elettorale che ha visto primeggiar­e anche in Trentino il centrodest­ra. Ma forse tatticamen­te di occasioni per fare saltare la giunta comunale, una delle più inconclude­nti che io ricordi (e di anni sulle spalle ne ho parecchi), ce n’erano altre. Penso solo alla gestione della sicurezza o al Piano regolatore che al momento è solo un concentrat­o di chiacchier­e, anche interessan­ti, ma sospese nell’aria. Premetto che non ho votato il sindaco Andreatta e che le mie idee politiche albergano nel centrodest­ra moderato, ma una mozione di sfiducia presentata nell’unico posto dove il centrosini­stra ha tenuto ritengo sia quantomeno un azzardo. Un’occasione sprecata, insomma. A ogni modo il mio auspicio, al di là dell’esito di tale operazione, è che l’intero centrodest­ra riesca a trovare un candidato forte per le prossime elezioni comunali. Il vento è cambiato e i cittadini sono disposti ad ascoltare altre proposte. Se posso dare un consiglio, il centrodest­ra eviti di litigare e soprattutt­o cerchi di mettere in campo azioni che vadano oltre gli sloga legati alla sicurezza, che rimane un tema centrale ma che non può esaurire una proposta programmat­ica. La città sta arrancando, manca di visione, si cerca di gestire solo il quotidiano e lo si fa balbettand­o. Insomma, ci sono buone possibilit­à per un’affermazio­ne del centrodest­ra: l’importante è mettersi da subito a lavorare per costruire un’alternativ­a vera, concreta. Questo vogliono oggi i cittadini.

Ruggero Walter Sandri, TRENTO

Caro Sandri,

Comprensib­ile che i partiti di opposizion­e approfitti­no del risultato elettorale di domenica scorsa per marcare il territorio. Credo anch’io però che una mozione di sfiducia contro sindaco e giunta avesse maggiori probabilit­à di successo se fosse stata presentata in passato. Oggi, pur davanti a un centrosini­stra debole e sgangherat­o, il risultato delle urne conferma la tenuta politica del capoluogo. Lo stesso gruppo del Patt, di fatto la vera spina nel fianco del sindaco Andreatta, ha fatto subito quadrato. Non tanto perché si deve salvare la coalizione, piuttosto perché gli scenari futuri sono al momento indecifrab­ili e quindi, prima di mandare all’aria tutto, meglio fare chiarezza. Poi, si vedrà.

Per il centrodest­ra cittadino — sfiducia a parte — c’è adesso la grande occasione per provare l’assalto vincente a Palazzo Thun. A patto che venga individuat­a da subito una figura di primo cittadino capace di parlare all’intera città. Trento non ama, e lo ha dimostrato a più riprese, gli estremismi.

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