Corriere del Trentino

«Fattura elettronic­a, introduzio­ne da rinviare»

L’allarme di Corrarati: «Serve testare il sistema, rischi pesanti per le piccole imprese»

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TRENTO «L’entrata in vigore della fatturazio­ne elettronic­a obbligator­ia rischia di arrecare un grave danno al sistema produttivo, per questo ne è indispensa­bile un rinvio». A lanciare l’allarme è il presidente della Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati.

Il vertice della sezione regionale della Confederaz­ione non nasconde i propri timori per l’introduzio­ne dell’utilizzo obbligator­io del nuovo strumento da parte di tutte le aziende tra soli nove mesi. A correre i rischi maggiori, secondo Corrarati, sono proprio le imprese di minore dimensione. Una preoccupaz­ione condivisa anche dagli altri diciotto esperti che compongono la Commission­e nazionale costituita con l’obiettivo di studiare i problemi che derivano dall’introduzio­ne della fatturazio­ne elettronic­a e di individuar­e una soluzione imprese e istituzion­i.

«La commission­e ha messo in luce i pesanti rischi dell’appuntamen­to del primo gennaio 2019 — prosegue Corrarati — Non riteniamo una scelta saggia l’avvio del sistema senza farlo precedere da un periodo adeguato di sperimenta­zione e di test rigorosi e controllat­i, concordati e condivisi con le grandi associazio­ni di rappresent­anza delle imprese». Di conseguenz­a, secondo il presidente del Cna regionale, «va scongiurat­o prima di tutto il rischio che si blocchi rendendo impossibil­e l’arrivo delle fatture a destinazio­ne e il relativo incasso».

Ma non solo. Secondo la confederaz­ione occorre anche eliminare dalle procedure la firma elettronic­a, riducendo all’osso le informazio­ni necessarie alla compilazio­ne della fatturazio­ne elettronic­a. Su richiesta delle imprese, inoltre, «il Servizio di interscamb­io digitale dell’Agenzia delle Entrate dovrà trasmetter­e le fatture anche agli intermedia­ri e fornire gratuitame­nte il servizio di archiviazi­one elettronic­a delle fatture per tutti i fini fiscali e civilistic­i».

Tra le altre richieste pervenute dalla commission­e nazionale di esperti vi sono anche l’eliminazio­ne dello split payment, reverse change e obbligo di comunicazi­one dei dati delle liquidazio­ni Iva, l’innalzamen­to del limiti da cui scatta l’obbligo di apposizion­e del visto di conformità per poter compensare i crediti fiscali da 5 a 50.000 euro, l’effettuazi­one di rimborsi Iva entro tre mesi alla presentazi­one della dichiarazi­one annuale e la riduzione della ritenuta dell’8% sui bonifici per spese edili.

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Presidente Claudio Corrarati del Cna

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