Zampata Torino all’ultimo secondo Bologna sconfitto
TRENTO A pochi secondi dalla fine degli 80 minuti regolamentari. Si è conclusa così, ieri, un’edizione del Trofeo Beppe Viola tra le più incerte degli ultimi anni, che ha visto ieri l’atto finale con la sfida tra Torino e Bologna. A gioire alla fine sono stati i granata, vincitori per 1-0, con un gol partita trovato all’ultimo respiro.
L’eroe è sempre lui: Niccolò Moreo. Era stato lui a sbloccare la sfida con il Chievo con una cannonata su punizione nella semifinale di domenica, e sui suoi piedi è ricaduta ieri l’enorme responsabilità del penalty conquistato dal Torino all’80esimo. Per Moreo, torinese, 17 anni da compiere fra pochi giorni, nessun tentennamento: palla alla destra del portiere Fantoni, spiazzato. E così il Trofeo Beppe Viola lascia Bergamo e l’Atalanta per spostarsi verso Ovest, 25 anni esatti dopo l’ultima affermazione granata: era il 1993, e dall’altra parte c’erano i rivali di sempre, i cugini della Juventus. In quell’anno, Marco Sesia, oggi tecnico della squadra vincitrice, debuttava in Serie A con la maglia granata.
«È fantastico alzare al cielo un trofeo così prestigioso» ha dichiarato il match-winner Niccolò Moreo. «Dedico il successo allo staff, ai miei compagni e ai miei genitori che non hanno mai smesso di incoraggiarmi». Entusiasta al termine del match anche l’allenatore del Torino, Marco Sesia: «È stata una finale sofferta nella quale ha regnato l’equilibrio — ha affermato l’ex centrocampista — e credo onestamente che il risultato più equo fosse il pareggio. Siamo stati caparbi a inseguire il successo fino all’ultimo respiro. È la vittoria di un gruppo che non ha mai smesso di credere in un torneo che si è contraddistinto per un’organizzazione ottimale».
Soddisfatto il presidente Marco Benedetti: «Complimenti al Torino, vincitore di questa combattuta ed entusiasmante edizione del trofeo Beppe Viola, e al Bologna degna avversaria nell’ultimo atto del torneo. Anche quest’anno, abbiamo avuto l’onore di ospitare club fra i più blasonati d’Italia, e accogliere società straniere di livello».