Mosna: «Senza ideologia, scelte deboli»
Il patron della Diatec: «Vedremo se il centrosinistra tornerà tra la gente»
TRENTO «Per la prima volta nella mia vita da elettore ho deciso in cabina dove mettere la x. L’assenza totale di ideologia nei partiti toglie persino la speranza di non sbagliare». In un’epoca dove i commenti e le discussioni passano anche attraverso i social, Diego Mosna, presidente della Diatec Holding Spa, aveva affidato ad un tweet il suo pensiero postelettorale.
Presidente, ora che le elezioni sono passate e i risultati sono definitivi, che idea si è fatto di questa consultazione nazionale?
«Ha prevalso una voglia importante di cambiamento. Lasciare una strada per una totalmente nuova, seppure non ben definita, è un’indicazione rilevante. Anche perché non c’è più un rappresentante del centrosinistra votato per Roma».
Secondo lei è la fine di un ciclo?
«È un primo forte segnale e adesso dipenderà da come il centrosinistra si riorganizzerà. Se farà un attento esame di coscienza, se vedrà gli errori che ha fatto e se saprà interpretare quelle che sono le esigenze della gente oggi».
Questi risultati sorprendenti rischiano di influire anche sulle provinciali di ottobre?
«Sicuramente avranno un effetto ma verrà inficiato dalle dinamiche nazionali. Il tipo di governo che nascerà, se si riuscirà a fare, andrà ad influenzare quelle che saranno le scelte autunnali in Trentino».
Nel suo tweet parla di assenza totale di ideologia.
«Manca l’essenza di quella che era una volta il giudizio. Uno sposava un’ideologia, ci credeva e seguiva quel partito portandola avanti anche nei momenti di difficoltà. Oggi non riesco a leggere nei partiti un’idea che non sia quella di accontentare a tutti i costi gli elettori per prendere il voto».
Nel 2013 però lei si candidò alle provinciali con delle liste civiche dove l’ideologia non appariva così presente.
«Il contesto è completamente diverso. Nelle amministrative si decidono le persone che vanno avanti con il buon governo, non con le ideologie. Chiaro che anche qui l’ideologia conta, ma non è così determinante come lo possono essere le elezioni nazionali».
Alla fine quella x in cabina su quale simbolo l’ha messa?
Sorride. «Voglio restare molto neutro oggi così come in futuro, ho già dato».