«Green economy, avanti tutta»
Gentiloni cita Langer: svolta verde strategica. «Differenziata, bene Trento»
Visita ieri del premier Gentiloni in città in occasione del festival sulla Green economy. Gentiloni è stato chiaro: «In questa congiuntura macroeconomica positiva l’Italia deve avere il coraggio di investire nella Green economy, il modello economico dei prossimi dieci anni». Il premier ha citato anche Langer. Incontro privato con il presidente della Commissione dei 12, Dellai.
TRENTO Matteo Salvini colpisce, Ugo Rossi porge l’altra guancia. «Io — dice il presidente della Provincia — non ho mai avuto bisogno di attaccare gli avversari politici, né ho mai avuto il costume di gettarmi in polemiche nazionali». Di certo il segretario federale della Lega, di fronte alla platea gremita del centro congressi della Federazione delle cooperative, non ha avuto mano leggera verso Rossi e il centrosinistra autonomista, suonando la carica in vista delle Provinciali. Anzi, ha scelto di picchiare duro, proprio in un luogo fortemente simbolico per la coalizione di cui Rossi è espressione. «Ognuno ha il proprio stile — riprende il presidente provinciale — siamo pronti a farci giudicare con piena serenità in autunno». E la partita non sarebbe persa. «Gli elettori — continua — alle Politiche hanno fatto una scelta chiara. Ma siamo pure consapevoli che più di 100.000 persone ci hanno comunque dato fiducia, come espressione dell’autonomia locale concretamente governata nel territorio, che sa relazionarsi costruttivamente con tutti i governi nazionali». Forse una correzione di tiro potrebbe servire. «Ma non confondiamo l’autocritica con l’autodenigrazione» chiosa ancora Rossi. Un approccio che pare avere consonanze con quello di Alessandro Andreatta. «A Salvini — sostiene il sindaco di Trento — rispondiamo con la quotidianità dell’impegno. Se c’è da cambiare e migliorare lo faremo, ma continuo a credere in una politica costruttiva e dialogante. Non amo slogan, urla, aggressioni verbali». Ma c’è anche chi come Bruno Dorigatti ritiene si debba dare con forza un segnale di cambio di passo. «Il centrosinistra — sostiene il presidente del consiglio provinciale — deve ripartire dai territori e portare con chiarezza le proprie soluzioni. E se i problemi sono uguali per tutti, noi dobbiamo dare risposte diverse da quelle della destra. Noi rappresentiamo un modello solidaristico e autonomista, traducendo nella concretezza le nostre ragioni». E per Dorigatti, figura storica della sinistra democratica, bisogna ricostruire un campo progressista ampio e coeso. «Alle politiche abbiamo preso una scoppola — ricorda — dove abbiamo scontato anche il quadro nazionale. Dobbiamo rimettere in campo una coalizione ampia e coesa al centro a e asini stra, sui temi sociali e del lavoro. Non siamo tutti uguali: chi dice che la Flat Tax è la soluzione, non dimostra attenzione a chi ha meno».