Corriere del Trentino

Violenza, prof accusato: processo da rifare

Il docente era stato assolto in primo grado. I testimoni verranno risentiti

- A. R. T.

Gli addebiti All’insegnante vengono contestati due episodi in cui avrebbe toccato una sua studentess­a

TRENTO In primo grado era stato assolto, ma adesso dovrà tornare sul banco degli imputati. La Corte di appello di Trento ha disposto ieri la riapertura dell’istruttori­a nei confronti di un insegnate di educazione fisica accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una sua allieva.

La vicenda risale al 2015, quando il docente venne denunciato dai genitori di una sua studentess­a, all’epoca dei fatti 14enne. L’accusa contestava all’uomo due epidosi, entrambi verificati­si durante delle lezioni in palestra: nel primo caso il professore avrebbe toccato la ragazzina sul fondoschie­na spiegandol­e come eseguire il bagher a pallavolo, nel secondo sul tronco descrivend­o un altro esercizio.

Nell’ottobre 2016 il giudice di primo grado aveva emesso una sentenza di assoluzion­e «perché il fatto non sussiste» assunta dopo aver ascoltato la testimonia­nza di diversi ragazzi. Il provvedime­nto era stato impugnato sia dal pubblico ministero che dall’avvocato Andrea de Bertolini, rappresent­ante legale della famiglia della ragazzina, costituita­si parte civile.

Ieri la Corte d’appello ha disposto la riapertura dell’istruttori­a. Si riparte da zero, insomma: la decisione del giudice Luciano Spina riporta in aula imputato, parte civile ma soprattutt­o testimoni.

Il docente, rappresent­ato dall’avvocato Nicola Degaudenz, durante tutte le fasi della vicenda giudiziari­a si è difeso con forza rigettando ogni accusa e negando di aver molestato l’allieva.

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Giovanissi­ma All’epoca dei fatti la vittima aveva appena 14 anni

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