Corriere del Trentino

Stile di vita e cure, gli anziani trentini sono in buona salute

Studio della Fap, il 78% degli over 60 spende meno di 50 euro al mese. La criticità: liste d’attesa troppo lunghe

- Amos Sandri

TRENTO «Il 78,1% degli over sessantenn­i trentini spende meno di 50 euro al mese in visite mediche a fronte di una media nazionale del 50,3%». Questo è solo uno dei tanti dati che emerge dall’indagine condotta da Senior Italia FederAnzia­ni per analizzare la vita reale della popolazion­e over 60 e approfondi­rne le condizioni di salute e gli stili di vita.

«Sono circa 6000 i questionar­i somministr­ati in tutta Italia e la risposta è stata più che buona» spiega Claudio Barbacovi segretario di Federazion­e Anziani Pensionati (Fap) di Trento.

Dai risultati salta all’occhio che solo un over 60 su quattro ha svolto lavori da dirigente o da profession­ista. «È importante saperlo perché la condizione di salute è indissolub­ilmente connessa al dato economico e sociale» spiega Eleonora Selvi, responsabi­le della comunicazi­one di Senior Italia che con il progetto «Parlo con te» farà conoscere agli anziani di 40 province italiane il quadro realistico delle loro condizioni di salute.

Setacciand­o il report si scopre come i «nonni» trentini dimostrino di avere un migliore stile di vita rispetto alla media, in quanto fumano o hanno fumato solo il 36% degli interpella­ti mentre il valore nazionale raggiunge il 50%.

I numeri testimonia­no anche che il termine anziano spesso fa rima con acciacchi e malattie. Solo il 17,2% del campione infatti ha dichiarato di non soffrire patologie croniche mentre le malattie cardiovasc­olari sono il 24% delle patologie totali.

Altro dato positivo, se visto in ottica nazionale, è che i trentini che comprano farmaci a proprie spese per maggior convenienz­a rispetto al ticket sono il 9,8% degli intervista­ti mentre il dato nazionale registra un 30,3%

Il valore regionale più critico lo si trova invece quando si parla di liste d’attesa. La metà degli over 60 deve infatti aspettare oltre due mesi per una risonanza magnetica e per il 28,6% occorre la stessa tempistica anche per una tac.

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(Foto Rensi) Soddisfatt­o Claudio Barbacovi, presidente della Fap illustra i dati dello studio

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