Comunicazione di genere Giornali locali all’altezza
Studio sulla comunicazione di genere nei media. Mostra a Palazzo Thun
TRENTO Si intitola «Stereotipi nei media? Parliamone» la mostra visitabile fino all’8 aprile a Palazzo Thun a Trento realizzata dalla classe di Grafica del liceo Artistico Depero di Rovereto, in collaborazione con la Commissione provinciale Pari Opportunità e il Comune di Trento.
Stesso titolo, con quel punto interrogativo fortemente voluto, anche per la pubblicazione contenente lo studio sulla stampa locale (Corriere del Trentino, l’Adige, Trentino) per monitorare la qualità della comunicazione in ottica di genere. Il risultato? Quotidiani promossi, ma non del tutto. «Abbiamo preso in esame titoli, tematiche e uso della lingua» ha sottolineato Stefania Cavagnoli l’autrice che ha condotto insieme ai ragazzi il lavoro di lettura e grafica degli articoli. «L’iniziativa — ha spiegato Simonetta Fedrizzi, presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità — è nata dal desiderio di rivolgersi a chi fa l’informazione e a chi ne usufruisce per discutere di che cosa siano gli stereotipi sessisti nell’informazione e offrire una riflessione su possibili strategie che possiamo mettere in atto per superarli». Fedrizzi ha ricordato i risultati emersi dalla quinta edizione del Global Media Monitoring Project che mostrano come a fare notizia, e a essere intervistati nei telegiornali, nei giornali radio e nei quotidiani di 114 Paesi al mondo sono ancora gli uomini (76%). In Italia, anche se la presenza di donne nelle notizie è triplicata dal 7% del 1995 al 21% del 2015, il dato resta al di sotto della media globale e solo il 18% degli «esperti» sono di sesso femminile.
Insomma, la sfida per chi fa informazione è quella di offrire una rappresentazione maggiormente equilibrata e non stereotipata delle donne. «Partendo dal linguaggio che fornisce tutte le possibilità per declinare in modo adeguato i generi — ha osservato Stefania Sighele — E non solo quando si tratta dei livelli più bassi della società. Ancora oggi declinare al femminile sindaca, ministra, ingegnera è difficile perchè “suona male”. Ma sulla lingua possiamo agire tutti e in questo senso il potere della stampa è enorme».
Una normalità che «deve essere stimolata» ha puntualizzato il direttore del Corriere del Trentino, Enrico Franco «anche dalle donne che devono spingere al cambiamento. E non sempre lo fanno».
L’analisi del dibattito si è soffermata anche sull’educazione di genere nella scuola. «È incredibile — ha commentato Sighele — come per i bambini delle elementari sia più semplice declinare i termini al maschile e al femminile applicando semplicemente le regole di grammatica».