Welponer: «Ora la fiducia è sotto i tacchi»
Betta: «Valorizziamo le eccellenze». Gottardi: «Noi seguiamo il piano»
TRENTO «Avevamo risolto i problemi di personale e ora arrivano nuove indicazioni: non tira una buona aria». Silvano Welponer non nasconde il pessimismo per il futuro del punto nascita della sua Cavalese. Pragmaticamente, il sindaco della località fiemmese calcola che «per quanto Rossi e Zeni ci stiano provando, non essendoci ancora un governo sarà difficile trovare una soluzione». La speranza è che il vecchio ospedale venga adeguato ai nuovi standard anche se «la struttura non sarà pronta prima di un anno: la fiducia ormai è sotto i tacchi». Più ottimistico per quanto riguarda la realizzazione del nuovo ospedale: «Sembra che qualcosa si stia muovendo — conclude — L’assessore Gilmozzi si è impegnato, noi ci speriamo».
A nutrire speranza è anche il sindaco di Arco Alessandro Betta, non chiaramente per il punto nascita che ormai è stato chiuso («una ferita ancora aperta» dice) bensì per il fronte relativo alla sanità privata. «Ne stiamo parlando — spiega Betta — Credo che da parte della politica ci debba essere chiarezza sul disegno relativo alla sanità, ma anche l’impegno a valorizzare le specificità locali». Ad esempio il Garda trentino rappresenta senza dubbio un’eccellenza per quanto riguarda la riabilitazione: «Un modello che dovrebbe valere per tutto il territorio provinciale» conclude il sindaco, che preferisce non entrare nel merito delle scelte legate a Cavalese.
La questione del punto nascita è stato invece messo definitivamente alle spalle a Tione, dove il sindaco Andrea Gottardi sottolinea che «i due punti nascita (Cavalese e Tione, ndr) non erano assimilabili per territorio e numeri» e di conseguenza «abbiamo concordato già ai tempi della chiusura un protocollo di intesa con investimenti e potenziamento consequenziali alla chiusura», un accordo che «per il momento è stato rispettato».