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I dati di gennaio: arrivi a +8%. Bosco: «Merito delle nevicate e della promozione»
TRENTO Il primo sole di primavera comincia a sciogliere la neve ma non cancella il sorriso dal volto degli operatori turistici. Impiantisti e direttori delle aziende di promozione turistica sono concordi: «È stata una stagione decisamente positiva». Talmente buona, con nevicate anche recenti, che proseguirà fino all’8 aprile in alcune località e fino al 15 in altre.
«Abbiamo iniziato a sciare molto presto, già a metà novembre», spiega Francesco Bosco, presidente della sezione impianti a fune di Confindustria Trento e direttore della Funivie Madonna di Campiglio spa. «Chiuderemo la stagione il 15 aprile a Campiglio mentre a Folgarida, Marilleva e Pinzolo l’8» continua Bosco, che preannuncia «numeri positivi sia per quanto riguarda gli incassi sia i primi ingressi, grazie alle abbondanti nevicate ma anche a un’incessante opera di promozione».
Le copiose precipitazioni nevose hanno consentito di risparmiare sulla produzione di neve artificiale: «Non molto a dire la verità, perché le stazioni organizzate a novembre hanno preparato il fondo . Direi che abbiamo sparato circa un quarto di neve in meno rispetto all’anno scorso».
A dirsi soddisfatti sono anche i direttori delle aziende di promozione turistica. Complessivamente le strutture alberghiere hanno registrato a gennaio un incremento di arrivi pari all’8% rispetto al gennaio 2017 e dell’8,6% delle presenze. Le strutture extralberghiere, invece, hanno visto salire i numeri dell’8,7% per quanto riguarda gli arrivi e dell’11,3% delle presenze.
In Val di Fiemme, spiega Bruno Felicetti, «abbiamo registrato un incremento sia negli arrivi che nelle presenze nonostante qualche weekend sia sfumato per il maltempo». I dati dell’istituto di statistica della Provincia (Ispat) dicono che in valle gli arrivi registrati dalle strutture alberghiere a gennaio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono cresciuti del 5,5% mentre le presenze sono aumentate dell’8,6%. «A febbraio la crescita è compresa fra il 7 e l’8% e anche marzo sta andato molto bene» aggiunge Felicetti.
Fra Trento, il monte Bondone e lungo la Valle dei Laghi si è registrato addirittura un nuovo record. «A gennaio contiamo circa 96 mila presenze, un dato straordinario» sottolinea Elda Verones. I dati più recenti, quelli riferiti a febbraio, parlano di un incremento del 5% sia per gli arrivi che per le presenze.
«Anche per la Val di Fassa è stata un’ottima stagione invernale — commenta Andrea Weiss — Nei primi tre mesi l’incremento è compreso fra il 9 e il 10% rispetto all’anno scorso. Venivamo da tre anni in cui è mancata la neve naturale a inizio stagione. C’è voglia di sci, di Dolomiti e più in generale di vacanze in montagna» riassume Weiss, che in controtendenza rispetto agli altri territori spiega di aver registrato «segnali migliori dai turisti stranieri rispetto agli italiani» e inoltre «di vedere molti clienti arrivare dall’Est Europa con prenotazioni individuali, segnale che Repubblica Ceca, Polonia e Russia ormai ci conoscono e ci apprezzano senza il bisogno dei tour operator».
Il mercato nazionale è comunque andato bene, in crescita rispetto all’anno scorso, ma in alcune zone la spinta è stata maggiore. «A febbraio, in particolare, i turisti stranieri sono cresciuti del 40%» spiega Verones.
I primi dati, insomma, fanno presupporre che l’inverno 2018 abbia tenuto testa alla stagione record targata 2017. Non resta che attendere le statistiche ufficiali, con gli sci ai piedi anche dopo Pasqua.