Cooperazione, mediazione impossibile
Il cda prende atto della frammentazione. Fezzi: l’unità può ancora essere raggiunta
Nessuna indicazione sul candidato alla presidenza di Federcoop da parte del cda. Ieri il board si è riunito per l’ultima volta prima della scadenza di domani, ma il presidente Fezzi ha sottolineato che «il termine non è perentorio». Tutto ciò si traduce in un temporeggiamento: «Osserviamo il quadro in evoluzione, una candidatura unica potrà emergere anche dopo domani» ha aggiunto Fezzi.
TRENTO Liberi tutti, ma solo per il momento. Come da previsione della vigilia, il consiglio d’amministrazione di Federcoop ha deciso di lasciare aperto il dialogo sulle candidature alla presidenza non riuscendo a individuare una proposta unitaria, forte e trasversale fra le cinque ad oggi pervenute. La seduta di ieri era l’ultima in cui il board attualmente in carica avrebbe potuto far emergere un proprio orientamento, o almeno così direbbero le tappe che porteranno all’assemblea elettiva fissata il prossimo 8 giugno. L’attuale consiglio concluderà il mandato domani ma secondo il presidente Mauro Fezzi l’organismo non si sentirà assolutamente limitato da quella scadenza. «Il termine del 31 marzo non è perentorio e il cda non rinuncia a esercitare il proprio ruolo» ha spiegato ieri il vertice di Federcoop al termine dell’incontro, sottolineando poi che «il quadro è in evoluzione e lo osserviamo con grande attenzione». «Abbiamo scelto di privilegiare la dialettica interna e la democrazia — prosegue Fezzi — Sarebbe un errore imporre nomi che non siano espressione di ampia condivisione». La decisione di «lasciare aperta l’opzione sui candidati» per il presidente risponde con «coerenza» alla volontà di sostenere «il concetto di democrazia rappresentativa garantendo nel concreto il pluralismo attraverso la libera espressione delle idee e delle proposte».
Favorevoli e contrari, insomma, sostengono e si oppongono a ognuno dei cinque nomi attualmente sul tavolo: Marina Mattarei, Giuliano Beltrami, Ermanno Villotti, Michele Odorizzi e Piergiorgio Sester. Ma c’è chi assicura - altri lo temono che da qui a giugno la lista possa addirittura allungarsi. C’è anche chi auspica che ciò avvenga, «sognando» il candidato capace di mettere tutti d’accordo. Solo un sogno? A volte però i sogni diventano realtà. Per tale ragione, pur lasciando libertà di scelta, Fezzi sottolinea che il board di Federcoop non ha alcuna intenzione di rinunciare «al proprio ruolo e osserva con attenzione e rispetto un quadro dinamico»: «Qualora emergano fatti nuovi che possano prefigurare una candidatura di larga condivisione, questa sarà possibile anche successivamente al termine “formale” del 31 marzo» conclude il presidente.
Nessuna indicazione dunque. Mani lasciate libere a tutte, anche allo stesso consiglio d’amministrazione.