Omicidio, il testimone racconta «Ho tolto il coltello dalla schiena»
Il racconto del testimone. L’ultima frase di Andrea: «Cosa hai fatto?»
«Ho tolto io il coltello dalla schiena di Andrea, ho tamponato la ferita con una sciarpa». Affiorano nuovi particolari sul delitto di via Maccani dal racconto del testimone, il terzo uomo che era nell’appartamento quando è stato ucciso il cuoco Andrea Cozzatti. Le ultime parole di Andrea all’omicida, l’amico Salvatore Mulas: «Cosa mi hai fatto?».
TRENTO «Sono stato io a toglierli il coltello, ho tamponato la ferita con una sciarpa». Ha agito d’istinto, poi è subentrata la paura ed è fuggito. Temeva di finire nei guai o di essere coinvolto nell’omicidio. «Sono scappato, ma all’ingresso ho fermato due ragazzi e ho detto loro di chiamare i soccorsi» ha raccontato alla polizia.
Dopo il colpo di scena e la scoperta di un terzo uomo all’interno dell’appartamento di via Maccani affiorano nuovi particolari sul racconto del testimone, il giovane tunisino che avrebbe assistito all’omicidio del cuoco della Valle dei Laghi, Andrea Cozzatti, di 44 anni. L’uomo non è testimone oculare, si trovava nella stanza a fianco del salotto, ma ha sentito le grida. «Li ho sentiti litigare» ha spiegato l’uomo che martedì si è presentato spontaneamente in questura, forse su consiglio del suo avvocato. Superata la paura, lo straniero, che pare sia irregolare sul territorio italiano e sarebbe fuggito per timone di venir espulso, ha trovato il coraggio di raccontare quando è accaduto in quei brevi attimi nel appartamento al civico 22 di via Maccani. Quando l’uomo è entrato nella stanza — stando al suo racconto fatto agli inquirenti — Salvatore Roberto Mulas aveva già inferto la coltellata alstessa l’amico. L’uomo ha udito le ultime parole pronunciate da Andrea prima di accasciarsi sul divano. «Cosa mi hai fatto?» avrebbe detto il cuoco prima di perdere i sensi. È stato il tunisino a togliere il coltello dalla schiena dell’uomo, forse un tentativo disperato di salvare Andrea Cozzatpastiglie ti, ma purtroppo il gesto ha peggiorato le cose perché togliendo la lama ha di fatto accelerato il processo di dissanguamento. Ma lui non poteva saperlo. «Il coltello era conficcato fino al manico» ha spiegato ancora l’uomo che ha detto di aver cercato di tamponare la ferita con una sciarpa. Poi la fuga. «Quando sono uscito ho fermato due ragazzi e ho detto loro di chiamare i soccorsi» ha continuato a raccontare. Ma su questo aspetto gli investigatori della squadra mobile non avrebbero trovato riscontri. Poi c’è il giallo della bottigliata, il testimone non avrebbe visto Andrea colpire l’amico e neppure il litigio sul pianerottolo. La polizia ha sequestrato una bottiglia di birra, ma è integra e probabilmente non è la usata per colpire Mulas. L’uomo ha una ferita alla nuca che confermerebbe l’aggressione, ma i dubbi restano.
Al momento il giovane tunisino è stato sentito solo come persona informata sui fatti, un testimone, niente di più. Non è indagato. Sarà poi il pm Marcon Gallina a valutare la posizione del giovane e verificare se vi siano o meno profili di responsabilità penale. In via teorica l’uomo potrebbe essere accusato di omissione di soccorso perché è fuggito, ma lui avrebbe tentato di aiutare Andrea tamponando la ferita.
Ci sono altri dubbi che la Procura sta tentando di sciogliere. Cosa ha fatto Mulas mentre il tunisino tentava di tamponare la ferita di Andrea? Ha lavato il coltello, un grosso coltello da cucina con la lama da 15 centimetri, e l’ha riposto in un cassetto, perché non ha chiamato subito i soccorsi? Nella casa sono stati trovati sei cellulari, alcuni senza sim, ma altri l’avevano. Perché allora Mulas è sceso fino in pizzeria per chiamare i soccorsi? E quanto tempo è trascorso? La tempistica sarà fondamentale per valutare la volontà omicida, sarà la consulenza dell’anatomopatologo, la dottoressa Elisa Vermiglio, a sciogliere molti di questi dubbi. Bisognerà infatti capire anche quanto tempo Andrea avrebbe potuto sopravvivere a una ferita così profonda. Se Mulas avesse chiamato subito i soccorsi (non è ancora chiaro quanto tempo si passato dall’accoltellamento alla chiamata alle 20.44 al 112 fatta dalla pizzeria) si sarebbe salvato? È una domanda che in questi giorni si stanno ponendo tutti.