ACCUDIRE CON EQUILIBRIO
Una tredicenne germanica è caduta mentre sciava con la sorella più piccola sulle piste del Bondone. Subito soccorsa, per fortuna non ha nulla di grave. La polizia municipale di Trento si è preoccupata di contattare i genitori e, avendoli rintracciati sul lago Garda, li ha denunciati per abbandono di minore. Evitando inutili giudizi sbrigativi, la vicenda fa pensare.
Una tredicenne non è una bambina, bensì un’adolescente a cui vanno concessi adeguati margini di autonomia e responsabilità. A quell’età è opportuno affrontare da soli le piste da sci? Non c’è una risposta preconfezionata. Simili decisioni rientrano nel più ampio contesto familiare e relazionale che definisce implicazioni e significati dei singoli atti, rendendoli più o meno buoni. Incidono anche le consuetudini culturali come evidenziano le note differenze di comportamenti tra mamme nordiche e mediterranee. I timori di sbagliare tormentano sempre genitori e insegnanti quando le proprie scelte condizionano la libertà di chi è loro affidato. Concedere autonomia è un segno di fiducia ma presuppone che le capacità altrui siano adeguate al compito. Secondo Luigi Zoja, l’accompagnamento verso l’indipendenza è riassunto dal gesto dei padri che con le braccia sollevano il figlio, lo gettano in aria per poi riprenderlo. L’educatore cerca l’equilibrio tra spinte opposte e complementari: da un lato proteggere chi è ancora inesperto, dall’altro spronare, valorizzare, responsabilizzare chi deve diventare adulto. Per imparare ad andare in bicicletta, occorre qualcuno che ti sorregga all’avvio e poi, preso il ritmo, ti lasci andare.
Da bambini, quando si è spaventati come Hansel e Gretel nel bosco, invochiamo l’abbraccio rassicurante dei genitori; l’adolescenza è invece l’epoca del distacco e delle esplorazioni nel mondo, in un susseguirsi di prime volte che rimangono nella memoria: stare in casa da soli, andare a scuola senza essere accompagnati, il primo viaggio senza familiari. Esperienze di cui ricordiamo tremori e brividi di paura, ma al contempo la soddisfazione esaltante di avercela fatta a superare la prova. Ogni avventura comporta una dose di rischio ed è tenendo a bada ansie e timori, affrontando e superando gli ostacoli che un giovane trova coraggio e fiducia in se stesso.
Angosciato all’idea di essere abbandonato nella foresta, Pollicino attiva il suo ingegno e inventa la soluzione dei sassolini bianchi per non smarrire la via.