Burocrazia, Daldoss attacca «Deleteria l’aria elettorale, tutta una corsa a fare leggi»
L’assessore attacca: «È una corsa a chi pianta la bandierina»
Contrastare la proliferazione delle leggi, con un anno «bianco». L’idea è di Carlo Daldoss. «Negli ultimi dodici mesi — sostiene l’assessore provinciale — l’azione dovrebbe limitarsi ai lavori sul bilancio o alla discussione di norme con carattere di urgenza». Più in generale, per contenere le rigidità burocratiche, può essere d’aiuto il modello della concertazione, con un’avvertenza. «Ridurre l’apparato normativo, significa lasciare più spazio alla discrezionalità del singolo».
È la storia più antica del mondo (o per lo meno, d’Italia): tutti invocano la semplificazione, proclamandosi fustigatori di un apparato normativo ingessato e per molti versi oscuro, eppure, nessuno fa nulla per cambiare. La ragione? «Assumersi delle responsabilità fa paura» — chiosa l’assessore provinciale Carlo Daldoss intervenendo sulla questione sollevata dal Corriere del Trentino riguardante l’ingombrante stazza della burocrazia provinciale. Un corpo normativo in evidente sovrappeso composto da 400 leggi, 237 regolamenti e migliaia di delibere di giunta.
Numeri che non sembrano andare giù proprio a nessuno, specie a ingegneri, geometri e architetti. «Ma nel campo urbanistico — si difende Daldoss — il regolamento unico provinciale approvato nel giugno del 2017 è un evidente passo avanti. Non è stato facile, ma ci siamo riusciti. E questo è un successo che rivendico sia per lo strumento sia per il metodo applicato visto che già dal 2014 ho costituito il primo Tavolo per l’urbanistica mettendo insieme tutti i soggetti interessati». È proprio il modello concertativo, fatto di dialogo e discussione tra le parti, quello che secondo l’assessore può essere più efficace se si vuole puntare a un reale snellimento burocratico. Metodo a cui vanno aggiunti gli strumenti: «È evidente che più si norma e più si aggiunge rigidità. Uno scoglio che possiamo evitare se puntiamo sulle leggi quadro, accompagnandole con modalità applicative più flessibili che consentano cambiamenti in tempi brevi anche in corso d’opera». Ma la semplificazione chiama in causa qualcosa di ancora più importante: la responsabilità. «Ridurre l’apparato normativo — chiarisce — significa lasciare più spazio alla discrezionalità del singolo dirigente, del professionista, dell’addetto ai lavori. Ma quanti, oggi, sarebbero disposti a farlo? Pochi, credo. Lo spauracchio della Corte dei Conti, tanto per citare uno dei casi possibili, è sempre dietro l’angolo». Insomma, vuoi vedere che la burocrazia alla fin fine piace e tacitamente mette d’accordo tutti? «Sempre più spesso si pensa: “non mi espongo per paura, meglio che a decidere sia una norma che qualcun altro ha già scritto per me”» lamenta Daldoss citando il vecchio e italianissimo assunto del «tengo famiglia». Peccato però che la diretta conseguenza — al netto di un doveroso rispetto per i principi della legalità — sia l’immobilismo. «Il Trentino è d’esempio: siamo fermi. E anche l’opposizione, anziché lanciare proposte e idee costruttive, punta solo al discredito» continua l’assessore. La campagna elettorale, poi, non aiuta. «In questi giorni è tutta una corsa a chi riesce a far approvare più leggi. Quasi che una legge sia l’ennesima bandierina da poter mettere sul proprio casellario e da poter rivendicare in vista delle elezioni d’ottobre. Sono stupefatto dall’approccio al governo della cosa pubblica che molti stanno mostrando in questo periodo» affonda.
Da qui, la proposta: istituire un «anno bianco», ovvero privo di legiferazioni aggiuntive. «Negli ultimi 12 mesi di una legislatura dovrebbe essere vietato approvare nuove leggi. L’azione legislativa dovrebbe limitarsi solo ai lavori sul bilancio o alla discussione di norme con carattere di urgenza» propone l’assessore. Ma come è evidente, ormai è troppo tardi. Così, mentre il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti si appresta a tracciare tra qualche giorno il suo bilancio dell’attività legislativa provinciale, non resta che chiedersi: riusciranno i futuri inquilini di piazza Dante invertire la rotta?
Il quadro In Provincia risultano in vigore 400 leggi e 237 regolamenti, senza contare le delibere L’ex sindaco «Molto spesso non ci si espone per paura e si preferisce far decidere a una norma»