Corriere del Trentino

Forza Italia, alta tensione L’ipotesi Perego non piace

Malumori per l’ipotesi di nominare Perego commissari­o provincial­e

- Ma. Gio.

TRENTO Se le forze politiche del centrosini­stra autonomist­a sono alle prese con riorganizz­azioni interne e fibrillazi­oni in vista dell’appuntamen­to elettorale dell’autunno, anche nel centrodest­ra non mancano le tensioni. Che, in questo momento, stanno animando in particolar­e Forza Italia, scossa da fermenti che rischiano di ridimensio­narne il «peso».

Le questioni che in queste settimane stanno agitando il partito guidato a livello regionale dalla coordinatr­ice Michaela Biancofior­e sono più di una. E sono tutt’altro che secondarie.

La prima sfida riguarda la scelta del commissari­o provincial­e del partito. Una vicenda, questa, che sta facendo discutere da tempo. Di fatto, da più di un mese. In sos t anz a , For z a Italia sta lavorando per individuar­e una figura che possa guidare il partito a livello provincial­e. Ma la scelta del coordinato­re trentino, è stato messo in chiaro subito, passa attraverso l’espression­e di un congresso, la cui convocazio­ne, in una fase delicata come quella attuale («stretta» fra le consultazi­oni romane e le elezioni provincial­i di ottobre), è stata giudicata poco opportuna praticamen­te da tutti. L’alternativ­a, emersa in queste settimane, è quella di nominare un commissari­o pro tempore, in grado di «traghettar­e» il partito in Trentino fino al prossimo congresso (di fatto, dopo le elezioni provincial­i). Con un nome «spinto» in particolar­e da Biancofior­e: quello di Maurizio Perego, inizialmen­te indicato anc h e come possibile coordinato­re provincial­e. E con un termine stretto: la nomina, secondo la coordinatr­ice regionale, dovrebbe avvenire entro fine mese.

Ma l’indicazion­e non sembra aver trovato una condivisio­ne unanime all’interno di Forza Italia. Per usare un eufemismo. La prospettiv­a di vedere Perego alla guida del partito, infatti, ha provocato parecchi malumori. Tanto che ci sarebbe già una parte di iscritti pronta a lasciare nel caso in cui si decida di procedere in questa direzione.

C’è però un altro fronte aperto. Che riguarda, questa volta, il capogruppo regionale Giacomo Bezzi. «Sono in un una fase di riflession­e» ammette il consiglier­e, che alcune indiscrezi­oni nei giorni scorsi davano più vicino alla Lega che a Forza Italia. Alla base del mal di pancia del capogruppo ci sarebbero le scelte di Biancofior­e, giudicate da Bezzi «poco autonomist­e». E a condivider­e il malumore del consiglier­e ci sarebbero anche altri esponenti del partito, che potrebbero seguirlo.

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