Incidenti sugli sci, calano gli interventi
I mortali sono stati quattro. I carabinieri segnalano 256 «collisioni»
TRENTO Gli 11 comprensori sciistici del Trentino, vigilati da una quarantina di carabinieri sciatori, nella stagione invernale 2017-2018 hanno registrato un netto calo degli interventi di soccorso, scesi a 2.167. Ben 4, però, i decessi per politrauma in pista ed un salvataggio con l’utilizzo del defibrillatore sulle nevi di Folgaria.
Abbattute le contravvenzioni per sci fuoripista e per eccesso di velocità in pista (18 contro 30 dell’anno scorso), ridotte le contravvenzioni agli impiantisti (15 per segnaletica carente o sbagliata o del tutto assente), drasticamente scese le contravvenzioni penali per ubriachezza manifesta sugli sci (da 20 dell’anno scorso a 8). Diminuiti gli infortuni in pista specificatamente per «collisione tra sciatori» (il 13% in meno): se ne sono registrati 256 in tutta la stagione, contro i 294 del 2016-2017, e hanno comportato soprattutto politraumi gravi che hanno quasi sempre richiesto l’intervento dell’elisoccorso del 118.
Ancora alla stazione carabinieri di Madonna di Campiglio il record con maggior numero di soccorsi per infortuni in pista (Spinale e Grostè): si contano 520 interventi nell’arco della stagione. Altro dato interessante la riduzione ad un unico caso del reato di esercizio abusivo della professione di maestro di sci. «Un peculiare ed irrinunciabile servizio quello dell’Arma sulle nevi trentine, un servizio che ormai i turisti, in genere, e gli amanti dello sci, in particolare, si aspettano annualmente di vedere attivo in ogni comprensorio» ha sottolineato il colonnello Luca Volpi, comandante provinciale dei carabinieri.