«Primavera di Praga» Il convegno
Il 1968 è anche l’anno della «Primavera di Praga», e la Biblioteca Archivio del Csseo ricorda quel periodo con un convegno internazionale che tra oggi e domani porta a Levico Terme, nella sede dello stesso Csseo (via Stazione 16) alcuni dei più apprezzati studiosi della materia. L’obiettivo è di prendere in esame la dimensione internazionale di tale vicenda storica. « Cinquant’anni fa, il 5 gennaio 1968, l’ascesa dello slovacco Alexander Dubcek, con il beneplacito di Mosca, alla guida del Partito comunista cecoslovacco inizia quella che è diventata nota come Primavera di
Praga — spiega il presidente del Csseo Fernando Orlandi —. Si trattò di un periodo in cui il cui il partito comunista cercò di rinnovare se stesso e il Paese intraprendendo una serie di riforme, tra cui una decentralizzazione parziale dell’economia, l’allentamento della censura sui mezzi di informazione e anche quello dei vincoli alla libertà di movimento dei cittadini».
Cinquant’anni dopo, con gli archivi ex cecoslovacchi e degli altri Paesi dell’Europa centro-orientale accessibili, è possibile rivisitare la «Primavera di Praga» per trarne un bilancio storico, prendendo soprattutto in esame la dimensione internazionale della vicenda. I lavori iniziano oggi alle 15 con Marco Clementi, dell’Università della Calabria, che discuterà del periodo precedente l’ascesa al potere di Alexander Dubcek, seguito da Francesco Caccamo (Università D’Annunzio, Chieti Pescara) con I mesi di
Dubcek. Concluderà la prima sessione la scrittrice Sylvie Richterová (già Università Sapienza di Roma) che discuterà di cultura, ideali e valori della Primavera di Praga. Si riprende domani alle 9.30 con un’intensa mattinata di relazioni. A concludere sarà lo stesso Orlandi sul tema Pechino: dall’invasione della Cecoslovacchia all’apertura agli Usa.