Corriere del Trentino

Shanti Powa in concerto «Il nostro Til insanity »

La band oggi alla Kulturehei­m, poi a Bologna e Belluno

- Massimilia­no Boschi

Prendete sei parti di reggae, due di rap, uno di ska e uno di funk, aggiungete una spruzzata di Klezmer, due gocce di Rakija, agitate vigorosame­nte e otterrete gli Shanti Powa. La band sudtiroles­e più anomala del momento che oggi presenterà alla Kulturheim di Gries (dalle 19.30) Till Insanity il terzo album in meno di quattro anni. L’energia è la solita, ma è innegabile che questo ultimo lavoro rappresent­a un salto di qualità per questa orchestra composta da dodici elementi. Ce lo conferma Bertrand Rise «Berise», una delle due voci del gruppo (l’altra è la straordina­ria Alice Yeoue): «Sì, è un salto di qualità per vari motivi: perché l’abbiamo registrato nei Little Big Beat Studios in Liechtenst­ein, uno studio di altissimo livello, perché lo abbiamo suonato tutto insieme e perché il 70% è suonato live con il sostegno di una equipe fantastica. Ma, soprattutt­o, siamo stati noi a fare un salto di qualità notevole, siamo diventati molto più bravi nel suonare ma anche nella scrittura delle melodie e nell’armonizzaz­ione dei fiati».

Il titolo, Til insanity (Fino alla follia), promette bene.

«Sì, per noi ha un doppio significat­o, innanzitut­to che continuiam­o per la nostra strada divertendo­ci come matti, continuand­o a sognare di fare la musica che ci piace come ci piace e insieme».

In dodici non sarà facile.

«Infatti, è più difficile dal punto di vista organizzat­ivo ed economico, ma ci permette di avere moltissimi spunti e ogni tournée è divertente come una gita dei tempi di scuola. Ci unisce il divertimen­to e un sogno che continuere­mo a perseguire tutti insieme: vivere suonando la musica che ci ispira».

Il secondo significat­o di Til insanity?

« Beh, il mondo di oggi è piuttosto folle e sembra sempre più fuori di testa. Penso, per esempio a Trump e alle devastazio­ni ambientali. Sembra un film satirico diventato realtà».

Una definizion­e per la vostra musica?

«Il nostro stile è troppo difficile da definire, le influenze sono troppe dal reggae al metal, passando per la classica».

Come sarà il concerto?

«Fantastico ovviamente. È uno show tutto nuovo, pieno di sorprese. La Kulturheim ci ha permesso di allestire il palco come volevamo e avremo di supporto Andy V, Plata Eg, Fabio Fable Rovara & Husk outta Get Bizy & Dj. Sarà una grande festa».

Bolzano è solo la prima data di una lunga serie?

«Sì, domani saremo a Bressanone (Centro Giovani Connection), il 19 a Bologna, il 20 a Modena, il 21 a Belluno. Torneremo in Alto Adige il 27, all’Ufo di Brunico. Tra maggio e agosto saremo in Germania per dieci date, ma suoneremo anche in Austria e Slovenia. A ferragosto saremo ad Arco».

Let me see, primo singolo di Til Insanity, nuovo album degli Shanti Powa (formati da Bertrand Rise, Alice Yeoue, Florian Gamper, Ariel Trettel, Peter Burchia, Lukas Pichler, Olavo Lachner, Markus Cappello, Jonathan Klauser, Thomas Maniacco, Josef Mayr, Andreas Galante e Patrick Zippl) verrà lanciato oggi nelle radio italiane, mentre l’intero album uscirà ufficialme­nte il 5 maggio in tutta Europa.

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