Liuteria, l’arte si fa musica Prezioso il legno fiemmese
I corsi amatoriali sono molteplici: dagli istituti tecnici al liceo Rosmini Montinaro: «Cerchiamo di avvicinare i giovani». L’esempio di Primon
TRENTO Il liutaio, attraverso il tocco impiegato nel realizzare gli strumenti, personalizza forma e suono, creando un unicum artistico non replicabile. Sono vere e proprie opere d’arte gli strumenti di liuteria, ed è l’unicità il fattore che li distingue da prodotti industriali. «Questa differenza, però, non sempre è compresa. La conosce chi si avvicina alla liuteria, e non per forza per farne un mestiere. Anzi, è proprio sulla diffusione di approccio più amatoriale all’arte di costruire violini o chitarre che stanno investendo energie la sezione legno dell’Istituto Pertini di Villazzano e l’Associazione amici della liuteria trentina, nata lo scorso anno dalla passione di alcuni ex allievi che ora, con il supporto del Comune di Trento, cercano di avvicinare anche i più giovani all’arte rinascimentale della liuteria», spiega Dario Montinaro, presidente dell’Associazione.
«I cardini della tradizione della liuteria trentina si ritrovano a Rovereto, la città che ha conservato il testimone lasciato a metà del secolo scorso dal maestro liutaio Luigi Mozzani, e a Paneveggio, in Val di Fiemme, dove si trova il legno di risonanza dell’abete rosso, usato nelle migliori opere di liuteria», racconta Montinaro. L’apice è stato raggiunto in epoca contemporanea dalle mani del maestro trentino Luca Primon, venuto a mancare lo scorso anno, riconosciuto tra i migliori liutai al mondo, soprattutto per i suoi violini. Il maestro si dedicava anche all’insegnamento di questa particolare arte nella sezione Legno dell’Istituto Pertini, dove da undici anni sono attivi due corsi amatoriali di liuteria, che guidano in percorsi di durata di 130 fino a 200 ore «hobbisti» nella lavorazione e produzione di chitarra classica e violino. «Di solito la liuteria amatoriale si concentra su questi due strumenti più noti, per i quali possono essere reperiti esperti insegnanti. Strumenti di nicchia o storici sono più complessi e vengono realizzati da chi vi si specializza e ne fa una professione», evidenzia Montinaro. Non è detto che un liutaio amatoriale debba essere stato, prima di dedicarsi alla realizzazione di strumenti musicali, un ottimo artigiano o un musicista. Sono operai, medici, chimici e molti giovani diplomati gli allievi dei corsi di progettazione artigianale dell’istituto Pertini. Massimo Semenzin, per esempio, prima di costruire il proprio violino, aveva «dimestichezza con il legno soltanto nella sua funzione di combustibile» scherza. Poi «tre anni di lavoro mi hanno portato a costruire un oggetto d’arte, unico, e incedibile».
Sulla scia delle lezioni di Primon, il liutaio amatoriale Luigi Tomedi trasmette alle nuove generazioni il valore della liuteria. Da volontario, insieme a Claudio Brusco, ha dato inizio al progetto quattro anni, nella scuola media di Cognola. Quest’anno lo stesso corso è stato esteso anche a ragazzi dell’Istituto comprensivo di Gardolo e al liceo Rosmini, nel solco del Progetto di liuteria in rete nelle scuole del Trentino. «In un laboratorio di tre ore alla settimana — racconta Tomedi — abbiamo guidato i ragazzi nella costruzione di una chitarra classica. Dal manico alla tavola armonica, al fondo, alle fasce. Alla fine del progetto, vedendo che il suono prodotto e l’identità unica acquisita dallo strumento è merito loro, e la soddisfazione che provano è enorme».