Corriere del Trentino

Minorenne fuma uno spinello e si sente male

Nei guai l’amico. Val di Fiemme: arrestato corriere con la cocaina. Sequestro da 80.000 euro

- D. R.

Sedici, diciassett­e anni e quel desiderio di trasgredir­e, di provare nuove emozioni. Era stato un amico ad offrirgli lo spinello. «Un paio di tiri, cosa può mai succedere» deve aver pensato il ragazzino allungando la mano. Per lui, quella, forse era la prima volta che fumava una «canna», come viene chiamata in gergo, non poteva immaginare cosa sarebbe successo dopo. Stava per andare a scuola, ma a lezione non è mai arrivato, si è sentito male all’improvviso ed è stato accompagna­to al pronto soccorso.

È accaduto poco prima delle vacanze di Pasqua davanti a un istituto scolastico della val di Fiemme. I carabinier­i della compagnia di Cavalese, subito allertati, si sono messi al lavoro e hanno rintraccia­to l’amico che aveva offerto la marijuana al ragazzino. È anche lui un minore ed è stato denunciato. Lo spinello è stato analizzato e si è scoperto che il Thc, il principio attivo della cannabis, era molto più alto. Per questo il minore sarebbe stato male. E l’allerta non riguarda solo questo caso specifico, come hanno spiegato i carabinier­i. Il problema attuale delle cosiddette «droghe leggere» è la marijuana venduta sul mercato locale di oggi, non più quella degli anni ‘70. Allora il principio attivo della cannabis era massimo del 2%, oggi si può arrivare fino al 45%. In media è del 20% quindi 10 volte di più rispetto a quello della cannabis che girava negli anni ‘70. Un’altra grande emergenza di oggi, anche del Trentino, è la marijuana sintetica, la cannabis viene «mescolata» con droga sintetica e gli effetti possono essere pesanti per il consumator­e. Per questo i carabinier­i hanno intensific­ato anche l’attività informativ­a nelle scuole.

In val di Fiemme e Fassa si è registrato un aumento dell’uso di droghe, ci sono due canali paralleli: quello della cannabis e quello della cocaina, stupefacen­te più costoso, ma comunque diventato accessibil­e anche i minori. I militari dl nucleo operativo d Cavalese hanno intercetta­to sulla statale 48, a Trodena, in Alto Adige, a poche centinaia di metri dal confine, una Renault Megane, intestata a una donna di origini albanesi. Attraverso il numero di targa i militari hanno scoperto che la donna era intestatar­ia di più auto, così, insospetti­ti, hanno deciso di fermare la macchina nei pressi di un locale nel quale il conducente, un trentasett­enne albanese, C. V. (le iniziali) aveva incontrato un conoscente. Nella macchina, ben occultato sotto il sedile anteriore, i carabinier­i hanno trovato 220 grammi di cocaina decisament­e pura.

Tanto che le analisi effettuato dal Laboratori­o analisi sostanze stupefacen­ti di Laives hanno confermato un indice di purezza del 78%, molto alto per il range trentino. Dalla partita di droga, considerat­a l’alta qualità del narcotico e la purezza, si sarebbero potute ricavare 1.034 dosi e avrebbero fruttare al dettaglio, attraverso la lavorazion­e e il taglio dello stupefacen­te, circa 60.000-80.000 euro. Le indagini proseguono anche in Lombardia da dove pare provenisse la droga. I carabinier­i sospettano un canale di approvvigi­onamento di cocaina tra Lombardia e Trentino, in particolar­e le valli di Fiemme e Fassa. Il corriere della droga è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacen­ti ai fini di spaccio.

L’uomo è stato accompagna­to nel carcere di Bolzano su ordine del sostituto procurator­e di Bolzano Federica Iovene. Le indagini proseguono sia in Trentino che sul fronte lombardo.

Il carico era per il mercato locale

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(Foto Rensi) L’operazione A sinistra il maggiore Enzo Molinari, della compagnia di Cavalese, spiega l’indagine

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