Corriere del Trentino

Olivi: mai una flat tax trentina

Il vicepresid­ente chiama le imprese: «Premieremo il lavoro stabile e di qualità»

- Chiarini

Alessandro Olivi intende negoziare un piano di sviluppo per il decennio. «Propongo un patto alle forze sociali — dice il vicepresid­ente della Provincia — con fisco incentivat­o per chi assume e fa business con ricadute per la comunità. Mai una flat tax trentina». Per il leghista Maurizio Fugatti, dalla Provincia solo spot: «Noi vediamo una realtà ben diversa».

Il metodo è la concertazi­one, l’obiettivo un piano che imposti lo sviluppo del Trentino con una prospettiv­a decennale. Alessandro Olivi parte dall’assestamen­to del bilancio provincial­e, per guardare oltre il limite di una legislatur­a ormai al termine. «Non abbiamo il respiro corto di chi guarda alla scadenza elettorale — sostiene il vicepresid­ente della Provincia, delegato allo Sviluppo economico — tendiamo a una visione di medio periodo, per consolidar­e i percorsi impostati in questa legislatur­a su fisco, welfare, lavoro, infrastrut­ture con interventi struttural­i».

Olivi, le forze sociali chiedono strumenti e incentivi per sostenere la ripresa

«Nel 2013, a inizio legislatur­a, il quadro economico era molto più critico e metteva a dura prova anche un sistema dotato di forti anticorpi, come quello trentino. A distanza di cinque anni possiamo parlare di sviluppo, crescita, lavoro in un contesto che si è rimesso in movimento. Alle forze sociali proponiamo un patto per consolidar­e questa tendenza. Il metodo è la concertazi­one, l’obiettivo l’occupazion­e stabile e di qualità, sostenuto da un welfare sempre più universale e da infrastrut­ture. E infrastrut­ture non significa cemento»

La prima leva è quella fiscale

«Intendiamo continuare nella direzione del decremento della pressione e dell’allargamen­to degli incentivi, usando tutte le opportunit­à offerte dall’Autonomia. Questo non significa, però, flat tax o contributi a pioggia. La Provincia non è un bancomat, ma un interlocut­ore che si confronta con le imprese, sostenendo chi propone progetti che non perseguano solo profitto, ma ricadute sociali nel territorio. In questo c’è continuità con una politica che ci ha condotto ad abbassare le imposte a chi, per esempio, assumeva e stabilizza­va giovani lavoratori. O ancora, la riduzione dell’Irap, proporzion­ata agli investimen­ti fatti».

Quali investimen­ti vorreste incentivar­e?

«Tutti quelli che possono fare coincidere il business con la restituzio­ne di opportunit­à alla comunità. Pensiamo ad accordi specifici di comparto, per esempio, che valorizzin­o il rapporto con le reti di piccole e medie imprese nell’indotto. O, ancora, a intese più strette con il sistema formativo, per cui dall’alternanza scuola lavoro si passi all’alleanza scuola lavoro. Non è una differenza terminolog­ica, ma sostanzial­e che mette al centro le relazioni tra istituzion­i fondamenta­li, con la condivisio­ne di progetti, sempre nell’ottica di una forte negozialit­à»

Richieste pressanti giungono anche sul versante infrastrut­ture

«In questi anni abbiamo avuto meno risorse, ma contiamo in manovra di poter lavorare su qualche margine finanziari­o di flessibili­tà. Il trama guardo è chiaro: investire su opere di impatto durevole».

Quali?

«Sistemi di mobilità alternativ­a, recupero del patrimonio pubblico, digitalizz­azione del territorio. Non cemento, innovazion­e. Bene l’idea di Smart City, meglio quella di Smart Comunità. Se investiamo con capillarit­à in questa direzione, contrastia­mo l’emigrazion­e, valorizzan­do il lavoro profession­ale in valle»

Sul welfare?

«L’assegno unico è un modello che non ha eguali e può diventare riferiment­o nel dibattito nazionale. Unisce i sostegni economici al lavoro, con razionalit­à e ottica di sistema. Sul welfare universale intendiamo aumentare gli investimen­ti. Lavorando sull’Icef possono ampliarsi le opportunit­à per chi più sente il peso della crisi. C’è poi il tema dell’occupazion­e femminile. Maternità e lavoro non devono imporre un bivio. Prioritari­o conciliare tempi familiari e profession­ali».

Propongo un patto alle forze sociali, con tagli fiscali per chi assume in modo stabile e fa business restituend­o benefici e indotto alla comunità Welfare «Vogliamo aumentare gli investimen­ti per un sistema di protezione sociale universale»

 ??  ?? Progressis­ta Alessandro Olivi, vice presidente della Provincia (Foto Rensi)
Progressis­ta Alessandro Olivi, vice presidente della Provincia (Foto Rensi)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy