L’Istituto Luce mette online il Novecento del capoluogo
L’Istituto Luce ha messo online tutti i suoi filmati Inserendo le parole chiave è possibile recuperare la storia della provincia
Trento e il Trentino sono «catturati» nella memoria del Novecento grazie ai filmati e alle fotografie dell’archivio Luce che ora rivivono online, liberamente fruibili. Una sorta di youtube fatto di preziosi documenti d’epoca, cinegiornali, documentari (più di un centinaio di cortometraggi) e immagini dei fondi archivistici. La visita in città di Alcide Degasperi prima delle amministrative del 1951, l’arrivo di Benito Mussolini nel settembre 1935, la traslazione della salma di Battisti nel mausoleo sul Verruca: sono solo alcuni dei passaggi storici documentati.
«Trento, sentinella del nostro spirito nazionale». Inizia così il cinegiornale sulla visita in città di Alcide Degasperi prima delle amministrative del 1951. «Il Castello ricorda il periodo dei Comuni — prosegue il commento dal tono enfatico —, il monumento a Dante richiama il senso universalistico della nostra storia. Perciò Degasperi ha scelto la città per aprire la campagna elettorale. Il calore degli applausi è addirittura estivo, ma l’aria è ancora di primavera».
La Settimana Incom del 5 maggio 1951 dedica un servizio all’allora presidente del consiglio, trentino di nascita, che con il suo tradizionale soprabito sulle spalle parla a una piazza Duomo gremita. Mentre sullo sfondo oltre al Buonconsiglio e al mausoleo di Cesare Battisti sfilano le montagne imbiancate in primavera, come sono in questi giorni. Questi e altri momenti di storia per Trento e il Trentino sono «catturati» nella memoria del Novecento grazie ai filmati e alle fotografie dell’archivio Luce che ora rivivono online, liberamente fruibili. Una sorta di youtube fatto di preziosi documenti d’epoca, cinegiornali, documentari (più di un centinaio di cortometraggi) e immagini dei fondi archivistici.
Molti i personaggi significativi, nel bene e nel male, presenti nell’archivio. Si vede un capoluogo ornato non dagli Scoiattoli del festival dell’economia, ma da tricolori sabaudi e fasci littori: è la Trento che accoglie Benito Mussolini nel settembre 1935. «Finestre e balconi addobbati, campane a festa, sventolio di bandiere, interminabili applausi ed evviva» recita la propaganda per il dittatore.
Numerose le cronache del Ventennio. Riporta la data del 29 maggio 1935 la traslazione della salma di Battisti nel mausoleo sul Verruca, il Dos Trento, alla presenza del re Vittorio Emanuele III. «Il viaggio del Fürer in Italia», dal Brennero a Roma, passa per Bolzano e Trento finendo alla stazione Ostiense. Le immagini della linea del Brennero bombardata nel 1945 lasciano spazio nel dopoguerra ai passaggi del Giro d’Italia, con Fausto Coppi e Gino Bartali, alla discesa di sci alpino sulla pista 3-Tre (sulla Paganella e sul Bondone), alle file ai seggi per il referendum tra monarchia e repubblica nel 1946. Nel 1952 piazza Dante e il suo monumento si mostrano imbiancati per «Trento sotto la neve». Compaiono l’inaugurazione (1957) della funivia della Paganella e la visita di Mario Segni, presidente della Repubblica, a Trento per commemorare Degasperi (1959).
Le curiosità non mancano. Cercando la parola Trento nell’archivio escono le gare di nuoto per il trofeo Achille Santoni, del 1939 («Nuotatori in gara in un percorso di 3000 metri nelle limpide acque del lago di Caldonazzo» racconta il cronista). In tema di cultura, «alla presenza dell’onorevole Alberto Folchi, ministro per il turismo e dello spettacolo» approda alla serata conclusiva «l’undicesimo festival internazionale film della montagna e dell’esplorazione», nel 1962. Corposa la serie di fotografie sui momenti di vita nel carcere del capoluogo, firmate da Cesare Colà (1951).
E ancora, per sorridere, il filmato su «La mucca Genoveffa che mangia il portafoglio del padrone» (1958), su una notizia dell’epoca. Infine, la parola Trento appare nel nome dell’omonimo incrociatore della marina italiana, varato nel 1927 e affondato dagli inglesi nel ’42.