Ponte agricolo, fondi illegittimi Chiesti i danni
La Procura contabile chiede 1,3 milioni al consorzio. Atto di citazione al presidente
La vicenda del ponte agricolo sul fiume Chiese a Storo finisce sui tavoli della Corte dei conti. La Procura contabile chiede 1,3 milioni al consorzio e al presidente, Narciso Marini, per fondi illegittimi.
TRENTO La vicenda del ponte agricolo sul fiume Chiese a Storo finisce sui tavoli della Corte dei conti. La Procura contabile ha infatti emesso un atto di citazione nei confronti del presidente del Consorzio di miglioramento fondiario (Cmf) di Darzo e Lodrone, Narciso Marini, e dello stesso ente, ai quali viene chiesto il pagamento di una somma complessiva pari a 1.294.849,10 euro. Una cifra a cui si arriva sommando il contributo di 918.054,46 euro erogato dalla Provincia e quello di 376.794,64 euro sborsato dal Comune di Storo per la realizzazione della passerella di collegamento fra le campagne di Darzo, Lodrone e Storo.
Secondo il procuratore regionale Marcovalerio Pozzato, per ricevere quei contributi pubblici Marini avrebbe prodotto una documentazione inesatta. In particolare al presidente del consorzio viene contestato il contenuto dell’atto di notorietà depositato il 22 giugno 2010 nel quale sarebbe stato attestato che le particelle fondiarie interessate dai lavori ricadevano principalmente nel territorio di competenza del Cmf mentre, secondo i rilievi prodotti dall’attività investigativa del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Trento, interesserebbero quasi unicamente il territorio del Comune di Storo. In ragione di queste stesse presunte incongruenze, lo scorso dicembre la Provincia aveva formalmente revocato - ma il recupero monetario non sarebbe ancora avvenuto - la parte di contributo già erogato rispetto a quello stanziato, vale a dire 918mila di 963mila euro, equivalenti al 75% dell’importo di 1.284.000 euro stimato dal Servizio aziende agricole e territorio rurale della Provincia per l’intervento. Il contributo provinciale sarebbe stato però poi integrato dal Comune di Storo, il quale si era impegnato a erogare, sulla base delle considerazione della Provincia, 77.000 euro per le spese di progettazione e 490.000 euro per i lavori di costruzione. Fino ad oggi, però, dalle casse comunali sarebbero usciti solo i 376mila euro ora richiesti dalla Procura contabile. La documentazione è nel frattempo arrivata anche sulla scrivania del pm Pasquale Profiti, il quale ha chiesto l’emissione di un decreto penale di condanna.
Intanto il ponte è stato costruito e inaugurato il 29 novembre 2015. Uno strumento utile per evitare che i mezzi agricoli transitino sulla strada provinciale per portare i prodotti dai campi ai magazzini di stoccaggio. Prima del taglio del nastro, però, la vicenda del ponte aveva fatto discutere anche per la partecipazione dell’azienda di carpenteria del presidente del Cmf alla realizzazione dell’impalcato in ferro. Una questione finita anche in consiglio provinciale con un’interrogazione di Filippo Degasperi.
A fine marzo Marini, assistito dall’avvocato Luca Benini, aveva depositato l’atto di deduzioni spiegando la sua assoluta buona fede, l’insussistenza di false certificazioni e che il potenziale conflitto di interessi era del tutto ininfluente. Una posizione che adesso il presidente del Cmf potrà chiarire nuovamente durante l’udienza.
I contributi La Provincia ha erogato 918mila euro mentre il Comune di Storo altri 376mila euro