Il «Filzi» non si tocca
La notizia della disdetta immotivata che la Sat ha inviato ai gestori del rifugio Filzi sul Monte Finonchio mi ha lasciato di stucco. Negli ultimi anni ho frequentato spesso la struttura, spinto dalla voglia di raggiungere a piedi quota 1.600 per ammirare, dall’alto di un meraviglioso balcone naturale affacciato sulla valle dell’Adige, un panorama e un orizzonte alpino spettacolari.
Ma ad attirarmi sempre più sul Finonchio ultimamente sono state anche la carica di simpatia, l’accoglienza e la cucina dei due gestori mantovani, Alberto e Monica, che quattro anni fa hanno rilanciato il rifugio prima quasi defunto. Grazie al loro temperamento il «Filzi», rimesso a nuovo dalla Sat, è davvero rinato. Non a caso come me anche molti altri sono tornati per gli stessi motivi sul Finonchio. L’ho constatato anche quest’inverno quando, in vista di quasi tutti i week end, Alberto e Monica hanno pagato di tasca loro lo spazzaneve per aprire la strada comunale che porta alla cima e rendere accessibile il rifugio, portandosi sempre appresso pesanti taniche d’acqua. La loro passione ha conquistato tanti, come dimostra il numero di amici che li seguono su Facebook, dove la pagina del rifugio Filzi, ricca di foto, documenta anche gli eventi che i coniugi mantovani organizzano, legati anche alla memoria della Grande guerra su questa montagna allineata alla Forra del Lupo, l’impressionante trincea austroungarica visitabile partendo da Serrada. Ci sono quindi molte buone ragioni per rinnovare la fiducia agli attuali gestori del rifugio Filzi e rafforzare così la svolta da loro avviata anche a beneficio dell’attrattività turistica di tutta l’area. Spero che la Sat torni sulla decisione di interrompere questa fase di rinascita riprendendo i rapporti con Alberto e Monica, per garantire
continuità alla valorizzazione e alla riscoperta del rifugio Filzi e del Finonchio.
Antonio Girardi per l’adeguamento energetico dell’abitazione e la riqualificazione dei centri storici. Per quanto riguarda gli immobili del centro, gli interventi si riferiscono alle facciate esterne, compreso il tetto. Una domanda: la Provincia prevede di riqualificare l’ex Provveditorato, in via S. Margherita?
Mario Basile, TRENTO