Corriere del Trentino

Vino e birre, divieti sospesi: «Illogico»

Azienda sanitaria, critico il responsabi­le del Servizio alcologia. «Va contro i nostri obiettivi»

- Di Giannanton­io

«Un’eventuale deroga al consumo di alcol è politicame­nte legittima ma illogica rispetto agli obiettivi dell’azienda sanitaria». A spiegarlo è Luigino Pellegrini, responsabi­le del Servizio alcologia, commentand­o l’ipotesi vagliata dall’amministra­zione comunale di Trento di sospendere parti della norma sulla detenzione e il consumo di alcol in città in occasione dell’ormai imminente adunata degli alpini.

TRENTO «Un’eventuale deroga al consumo di alcol è politicame­nte legittima, ma da un punto di vista logico non è compatibil­e con gli obiettivi dell’Azienda sanitaria». Così Luigino Pellegrini, responsabi­le del Servizio alcologia dell’Apss, commenta l’ipotesi di Palazzo Thun di sospendere i divieti sull’alcol in occasione dell’Adunata degli alpini. Il consiglier­e comunale con delega speciale per l’organizzaz­ione dell’Adunata, Massimo Ducati, ha infatti spiegato come sia in discussion­e la possibilit­à di sospendere alcune parti della norma sulla detenzione e sul consumo di bevande alcoliche nelle aree verdi ed in quelle attrezzate per bambini e sportive.

«Non riesco a trovare la logica che potrebbe sorreggere una decisione di questo tipo. È vero che gli alpini sono molto responsabi­li e hanno una cultura del rispetto dell’ambiente che fa loro onore — riprende Pellegrini — Ma un’eventuale deroga non farebbe altro che sostenere la visione tradiziona­le dell’“alpino che beve il vino”. Su cui, tra l’altro, la maggiore spinta arriva dalle aziende di produzione di bevande alcoliche, come dimostrano le sponsorizz­azioni dell’Adunata. La logica in questo caso è chiara: incentivar­e i consumi per aumentare il guadagno».

Che l’Adunata sia un business per le attività commercial­i è piuttosto palese. Saranno circa 600.000 le persone che arriverann­o in Trentino la prossima settimana. I locali del centro storico si stanno organizzan­do già da alcuni giorni per non farsi trovare impreparat­i: rinforzi dell’organico, rifornimen­ti di bevande alcoliche e cibo triplicati rispetto alla norma (Corriere del Trentino del primo maggio).Ma per il responsabi­le del Servizio alcologia «il messaggio che deve essere lanciato è quello dell’Oms (organizzaz­ione mondiale della salute): “Meno alcol è meglio”. Nessun approccio proibizion­ista, ma la salute richiama la responsabi­lità collettiva. La tutela della salute non è e non deve essere un interesse di parte: la salute è un bene comune. In direzione della sua tutela devono muoversi tutti. Mentre fanno esattament­e l’opposto molti soggetti economici».

«È importante tutelare i consumator­i in modo più chiaro — sostiene il direttore — L’alcol etilico contenuto in tutte le bevande alcoliche è a tutti gli effetti una droga pesante ed è un cancerogen­o di classe A, come ha mostrato l’Oms. Il Trentino non può sentirsi immune da questi problemi. La percentual­e di consumator­i trentini a maggior rischio è del 35%: la più alta in Italia».

Nel frattempo continuano i preparativ­i per l’Adunata. Ieri mattina sono state numerosiss­ime le richieste per le bandiere della Provincia. In circa quattro ore, sono state distribuit­e da Piazza Dante 1000 bandiere e nel corso della giornata circa 1500 sono state distribuit­e dal comitato organizzat­ore dell’Adunata.

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