Corriere del Trentino

«Book Festival», le passioni contro la paura

Dal 14 al 17 giugno l’ottava edizione della rassegna di Caldonazzo Tra gli autori sono attesi: Cacciari, Ferrario, Mauro, Marzano e Manolo

- di Gabriella Brugnara

Le passioni sono un’arma contro la paura: sembra di avvertire una eco delle gesta donchiscio­ttesche nel tema che farà da filo conduttore alla prossima edizione di «Trentino Book Festival», in programma a Caldonazzo dal 14 al 17 giugno. Basti ricordare, infatti, che l’hidalgo spagnolo «si dedicava a leggere i libri di cavalleria con tanta passione, con tanto gusto, che arrivò quasi a trascurare l’esercizio della caccia, nonché l’amministra­zione della sua proprietà». Proprio detta passione sembra capace di mutare le storie che egli legge in sapere ed esperienza: tra boschi e dirupi, passando per castelli e osterie, trasforma i greggi in eserciti, le dame in principess­e, i mulini in giganti, spalancand­o l’infinito orizzonte dell’immaginazi­one. Attraverso il viaggio che scaturisce dai libri, don Chisciotte pare non avere più paura di nulla.

Anche l’autore da cui «Trentino Book Festival» prende spunto per il titolo Le passioni sono un’arma contro la paura

si colloca in ambito seicentesc­o, nascendo a pochi anni di distanza dalla pubblicazi­one del Quijote. La scelta, si legge sul sito della manifestaz­ione, su cui sono già presenti diverse anticipazi­oni del programma, «prende le mosse dal filosofo Baruch Spinoza, richiamato da un recente saggio di Miguel Benasayag e Gérard Schmit. In tutta la sua opera Spinoza non cessa di denunciare tre generi di personaggi: l’uomo dalle passioni tristi; l’uomo che sfrutta queste passioni tristi, che ha bisogno di esse per stabilire il suo potere; infine, l’uomo che si rattrista per la condizione umana. Spinoza — si osserva — prefigurav­a questa “epoca delle passioni tristi“perché vedeva nel proprio presente un ripiegamen­to e un’implosione delle aspettativ­e, morali e sociali».

Tbf fa proprio il pensiero spinoziano richiamand­o non solo a un risveglio delle passioni ma all’impegno di ciascuno a renderle uno strumento capace di sconfigger­e le paure: tramite di tutto questo, naturalmen­te, è il libro. In tal senso, venerdì 15 giugno la giornalist­a e conduttric­e televisiva Tiziana Ferrario condurrà nel vivo del tema con Orgoglio e pregiudizi. Il risveglio delle

donne ai tempi di Trump, il libro che comincia una mattina a Washington, il 21 gennaio 2017, giorno della marcia storica di un milione di donne contro il presidente Trump, e attraversa in presa diretta gli Stati Uniti fino ad arrivare in Italia. Sempre il 15 un’altra protagonis­ta femminile, Michela Marzano, che racconterà il suo

L’amore che mi resta, dando voce a una madre e al suo struggente de profundis. Nella stessa giornata è atteso anche Massimo Cacciari nell’incontro «Tra re Lear e Maria: il cieco terrore di un’eredità, la passione per la famiglia umana». Partendo da due dei suoi ultimi libri (Generare Dio e Re Lear. Padri, figli e eredi), Cacciari aiuterà a orientarsi in questa dicotomia.

Sabato 16, poi, presso il teatro S. Sisto di Caldonazzo — a quarant’anni da quel 9 maggio

1978, data in cui il corpo di Aldo Moro fu ritrovato morto in una Renault 4 a Roma in via

Caetani — è in programma Il condannato. Cronache di un

sequestro, il reading teatrale di e con Ezio Mauro, che ripercorre le date salienti di quei 55 giorni, dal rapimento dello statista, la mattina del 16 marzo 1978. Il racconto — accompagna­to da grandi proiezioni che ricompongo­no in quadri originali i materiali dell’epoca — si dipana fino all’uccisione e al ritrovamen­to del corpo del presidente della Dc.

Lo stesso giorno sono attesi altri due appuntamen­ti di rilievo, il primo alle 12.20 con Claudio Locatelli che, in collaboraz­ione con Amnesty Internatio­nal Italia-Trento, parlerà di

Nessuna resa. Il combattent­e italiano che ha liberato Raqqa dall’Isis. «Appassiona­to di politica estera — spiegano gli organizzat­ori di Tbf — Claudio è un giovane attivista che presta il suo impegno nelle zone terremotat­e d’Italia, ai profughi curdi di Kobane e in Palestina. Prima di partire non aveva mai imbracciat­o un fucile, né pensato di farlo. Ma di fronte all’escalation di violenza delle forze di Isis, decide che non può solo indignarsi. A febbraio 2017 atterra in Iraq e da lì, con pericolose marce notturne, entra in Siria. Col nome di battaglia Ulisse partecipa alla sanguinosa campagna per la liberazion­e di Tabqa, poi di Raqqa, capitale e centro nevralgico di Isis».

Tra gli altri ospiti in arrivo: Wolftraud de Concini, il 14 giugno con il suo ultimo romanzo

Le scarpe di Klara; la poetessa Patrizia Valduga il 16 giugno che con Giuseppe Colangelo presenterà O datemi qualcuno che mi ascolti; infine Matteo

Righetto con L’ultima patria e Manolo con Eravamo immortali, entrambi il 17 giugno. Come da tradizione, «Trentino Book Festival» significa anche spazio di crescita e di incontro per i più piccoli al Circo

delle nuvole di Gek Tessaro. Domenica, sempre per i bambini, il ritorno di Luigi Dal Cin che narrerà la Grande Guerra dal punto di vista dei più giovani nel racconto Scrivila la guerra.

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